Qualche giorno fa Susanna Ceccardi, candidata del centrodestra alla Regione Toscana, ha visitato il caseificio Busti, in provincia di Pisa, il più grande di tutta la regione con 120 dipendenti. “Una realtà che valorizza la filiera corta, i prodotti di qualità”, ha scritto su Facebook l’europarlamentare della Lega. “Un’azienda storica che è partita negli anni 50 e oggi esporta in tutto il mondo il nostro migliore formaggio. La nostra Toscana è magnifica, anche a tavola”. Con lei c’era Matteo Salvini, leader della Lega. Ed è proprio Salvini che, per una disattenzione (non sappiamo quanto voluta o meno) ha fatto scoppiare un caso. In una foto che lo ritrae nel caseificio, infatti, annusa una caciotta con la mascherina calata. Ne è nata una polemica durissima con diversi esponenti politici che hanno rimproverato all’ex ministro dell’Interno di fregarsene delle regole per evitare il diffondersi del Covid-19.

Salvini avrebbe fatto bene a tenere sempre la mascherina davanti a bocca e naso. Più che altro per il messaggio da veicolare ai cittadini, anche perché siamo certi che quella caciotta che ha annusato così da vicino, quasi toccandola con il naso, gli sarà stata regalata e non sarà finita in vendita. Ma il livore della polemica e il mare di parole sprecate per stigmatizzare questo episodio francamente ci sembrano un’esagerazione. Se Salvini lo avesse fatto a posta verrebbe da dire che è un genio della comunicazione perché dal niente ha creato un caso finendo al centro del dibattito per giorni. E, come Trump insegna, fa niente se tanti ti danno contro (com’è avvenuto). L’importante è far parlare di sé.

Dario Danti, assessore alla Cultura a Volterra (Pisa) ed ex assessore a Pisa, su Facebook aveva tuonato:  “Eravate i miei preferiti (i formaggi Busti, ndr) non vi compro più”. Poi, divampata la polemica, si è spiegato: “Due sono i motivi che mi hanno spinto a scrivere che non li compro più: la prima è che Busti ha scelto come testimonial Salvini e l’altra che ha lasciato che Salvini si facesse fotografare con la mascherina abbassata e il formaggio in mano all’interno dello stabilimento, in spregio alle norme igieniche e anti-Covid”.

Dopo le polemiche Salvini ha scritto su Facebook: “Questo è lo splendido caseificio BUSTI che io e Susanna Ceccardi abbiamo visitato l’altro giorno (uno dei più grandi, conosciuti e rinomati). Un’eccellenza Toscana e Italiana conosciuta nel mondo che per la sola colpa di averci “aperto le porte” è oggetto di minacce e insulti da parte di qualche “democratico di sinistra”. Alla rabbia e alla cattiveria di pochi rispondiamo col sorriso e… col buon formaggio”. Poi ha pubblicato la pagina Fb del caseificio.

Il titolare del caseificio, Stefano Busti, è intervenuto su quanto è accaduto: “Rispettiamo tutte le procedure di igiene alimentare e anti-covid, la forma che Salvini aveva in mano è quella che gli è stata omaggiata come facciamo con tutti gli altri ospiti che abbiamo avuto in visita e che sono di vari schieramenti politici. Poche settimane fa sono venuti a trovarci anche Eugenio Giani, Andrea Pieroni e Antonio Mazzeo, esponenti del Pd. Non lo faccio per appartenenza politica ma per far conoscere una realtà di riferimento dell’agroalimentare toscano. Dovrei forse chiudere la porta?”.

Come si intuisce dalle parole di Busti è la classica tempesta in un bicchiere d’acqua. E dispiace davvero tanto che, anziché parlare dei veri problemi della Toscana, e delle proposte dei candidati, si perda tempo ed energie in questo modo. Che si tratti di guinzagli, Imagine o caciotte poco cambia…

Foto: Susanna Ceccardi e Matteo Salvini (Facebook)

 

 

1 Comment

  1. S E questo è il livello politico degli assessori alla cultura toscani , dico c he la cultura e la sinistra nella nostra toscana meritano di andare a casa ma a nascondersi

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