Com’era prevedibile il Pisa Mover è finito nel tritacarne mediatico e su di esso si polemizzerà fino al 10 giugno, ma anche oltre, visto che quasi di sicuro per eleggere il sindaco si andrà al ballottaggio. I numeri purtroppo parlano chiaro: il “Bruco mela”, come qualcuno lo chiama con ironia sprezzante, non sta in piedi economicamente. Probabilmente ci sono stati degli errori su cui è giusto anzi doveroso fare piena chiarezza. Errori politici ma non solo. Forse soprattutto manageriali: ciò che non quadra, infatti, è la sostenibilità del sistema, basata su stime poco esatte.

Per trovare “clienti” al Pisa Mover il Comune di Pisa ha tentato di correre ai ripari, con un’ordinanza che vieta ai bus in arrivo dalle altre città della Toscana di fermarsi davanti all’entrata dell’aeroporto Galileo Galilei. Sono piovute critiche da diverse parti, con la società Toscana Aeroporti che per giorni ha comprato pagine dei quotidiani locali per far sentire, forte, la propria contrarietà alla mossa di Palazzo Gambacorti. Formalmente il motivo dell’ordinanza è “ambientale” (e di certo l’aria che si respira dove stazionano decine di bus non è delle migliori), ma l’obiettivo vero sarebbe quello di portare le persone ad usare il parcheggio scambiatore, poco distante dal terminal. “Ci vogliono dieci minuti e si fa tutto il tragitto, ascensore compreso”, dicono quelli di Pisamo, la società appaltante che gestisce il Pisa Mover. La replica di Toscana Aeroporti è durissima:  “Come si fa a imporre un disagio così grande a turisti che devono prendere l’aereo e che potrebbero scendere proprio di fronte all’aerostazione?”.

Arrabbiati molti turisti, con gli autisti dei bus sul piede di guerra e i vigili urbani impegnati nel faticoso compito di far rispettare l’ordinanza, multando i trasgressori.

La diatriba è finita in tribunale, con Toscana Aeroporti che ha presentato ricorso al Tar contro l’ordinanza del Comune: l’udienza si terrà il giorno dopo San Ranieri, patrono di Pisa, il prossimo 18 giugno. La richiesta di sospensiva dell’ordinanza, però, è stata rigettata.

Se è legittimo protestare contro l’ordinanza e, come ha sottolineato Toscana Aeroporti, è costituzionalmente garantito esprimere la propria idea, è altrettanto legittimo che chi amministra un Comune provi a raddrizzare la barca, prima che sia troppo tardi e che gli effetti di una situazione economica poco edificante ricadano sulle proprie casse, e dunque, inevitabilmente, sulle tasche dei cittadini.

E aggiungiamo che se è giusto e sacrosanto polemizzare contro chi ha progettato un sistema poco efficiente, è altrettanto doveroso provare a migliorarlo. Perché non si farebbe l’interesse dei cittadini se quel trenino andasse in malora. I politici oltre alle polemiche (e ai voti) devono pensare ai fatti. E visto che il Pisa Mover ormai è una realtà, dobbiamo remare tutti dalla stessa parte per farlo funzionare come si deve. Ogni idea è ben accetta. L’unica cosa da mettere al bando è la logica del tanto peggio tanto meglio. Di certo non aiuterebbe Pisa.

Il sindaco Filippeschi fa una precisazione sui numeri

In un forum organizzato dalla redazione di Pisa de Il Tirreno il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, ha tenuto a precisare che “il progetto (Pisa Mover, ndr) dopo un anno di servizio sta andando come deve andare, il numero dei passeggeri sarebbe in linea con quanto previsto dal piano economico finanziario studiato dal Sat ed approvato dall’Ue (che ha concesso 21 milioni di euro di euro per ridurre la mobilità su gomma, ndr). Manca solo quella parte di passeggeri che i bus privati fanno scendere davanti al terminal del Galilei e non nei parcheggi scambiatori del Pisa Mover, aggirando l’ordinanza comunale”.

Stando al piano economico finanziario che è alla base del progetto i passeggeri sui bus privati dovrebbero essere l’1,9% (circa 92mila all’anno) mentre attualmente oscillano tra i 450mila e i 600mila. Ora, tenuto conto che per tenere in pari i conti del Pisa Mover servono almeno 5mila passeggeri al giorno (prima dell’ordinanza eravamo a circa 3200-3300, saliti a 4mila dopo il divieto del Comune di far scendere i passeggeri davanti al Galilei), con 1500 presenze in più al giorno arriveremmo a colmare la quota mancante per garantire l’efficienza del sistema.

Filippeschi puntualizza: “Dice il falso chi afferma che il People Mover non è utilizzato oppure è semivuoto. Si vuole dare un’immagine sbagliata associando i risultati della navetta ai parcheggi scambiatori, questi sì poco utilizzati. Ma sono un’altra cosa ed incidono per meno del 10% sui conti del People Mover”.

 

 

4 Comments

  1. Un altro problema che non è stato sottolineato è che il costo del biglietto per il tragitto che fa è troppo alto

  2. Ma ascoltare la miriade di coloro che in tempi non sospetti avevano FACILMENTE profetizzato che era uno spreco di denaro e che già c’era un collegamento ben funzionante no!?!?!
    Come al solito soldi buttati e grandi opere senza senso.
    E poi con peretola potenziata addio…

  3. L’unico modo per evitare tutta la diatriba è portare il prezzo del biglietto o dell’abbonamento del Pisa Mover a valori giusti, ad esempio ai valori del trasporto su gomma, anzi leggermente inferiori perché la tratta offerta è troppo breve.

  4. Antonio C. - Pisa Reply

    D’accordo con Sergio …
    era facile immaginare l’inutilità di quel progetto.
    Ora il problema va risolto possibilmente senza crearne altri più grandi.
    E magari a Giugno quando si vota mettiamo in conto anche questo spreco.

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