Laureata in Ingegneria Edile-Architettura a Pisa, la pisana Barbara Terreni vive a Berlino, in pieno centro, dove
lavora come product manager in un´azienda leader nel settore fotovoltaico. Da poco è diventata mamma. Ed ha voluto che il suo bimbo nascesse al Santa Chiara.

Da quanto tempo vivi a Berlino?

Da quasi 9 anni.

Come ti trovi?

Bene! Ci sono ovviamente aspetti della mia vita a Berlino che non mi piacciono o che lentamente cominciano a pesarmi dopo tanti anni. Tutto sommato comunque il bilancio continua ad essere positivo… e continua ad essere ottimo per quanto riguarda il lavoro.

Ogni quanto torni a Pisa?

In genere torno due volte l´anno. Quest´anno però un po´di più: ho partorito al Santa Chiara, proprio perché qui ci sono i miei parenti e gli amici più cari, che volevo fossero presenti alla nascita del mio bambino.

Ci puoi spiegare in cosa consiste il tuo lavoro? 

Ho il compito di pianificare obiettivi e strategie necessarie per la realizzazione e la commercializzazione dei prodotti (principalmente moduli fotovoltaici ad alta efficienza). A questo si affianca anche l´organizzazione strategica delle attività di marketing. Per fare un esempio pratico, l´anno scorso ho concepito e poi sviluppato assieme ai colleghi un tipo di modulo vetro-vetro ad alta qualità estetica, certificato per l´integrazione architettonica. Insieme a questo prodotto, se richiesto, proponiamo anche pensiline per la copertura di parcheggi, utilizzabili come stazioni di ricarica per veicoli elettrici.

Cosa ti piace di più del tuo lavoro?

Difficile dirlo, perché sembrerà idilliaco ma del mio lavoro mi piace davvero tutto. Vengono richieste non solo competenze tecniche ma anche creatività, attività di ricerca e capacità organizzative e si impara ogni giorno qualcosa di nuovo. Ho molte responsabilità ma anche la possibilità di gestire i miei compiti nel modo che ritengo più adatto. Inoltre lavoro a stretto contatto con colleghi progettisti competenti e collaborativi. Forse, riassumendo in una parola, potrei dire che quello che mi piace del mio lavoro è che è completo.

Hai fatto altri tipi di esperienze?

Ho lavorato precedentemente, sempre a Berlino, prima come ingegnere progettista e poi come Product Manager per un´altra nota azienda di fotovoltaico. Prima ancora, durante i primi mesi e per un breve periodo, come collaboratrice presso uno studio di architettura.

Cosa ti manca di più di Pisa? 

Eh… di Pisa mi mancano soprattutto le persone… Si dice sempre che “tanto sono nel cuore”, ma è un po´una bufala… Ci sono molti momenti in cui ho davvero voglia di vedere il loro sorriso e abbracciarle, e basta. E poi, figuriamoci se non mi manca il mare! E la vicinanza dei monti! E il buon cibo…

Mi sapresti indicare un pregio dei pisani? E un difetto?

Vivendo all’estero mi sono spesso imposta di non cadere nella tentazione di usare luoghi comuni, tipo “perché i tedeschi sono così… e gli italiani invece sono così…” È solo controproducente: crea falsi pregiudizi, rende antipatici e smorza la voglia di conoscere le persone per quello che sono. Perciò allo stesso modo non vorrei esprimermi qui su come sono “i pisani”. E poi sono così diversi tra loro… probabilmente l´unica cosa che li accomuna è “l’odio” per Livorno!

Facciamo un gioco: sei appena stata eletta sindaco di Pisa. La prima cosa che fai è…

Farei delle piste ciclabili “ammodo” dove non si rischia la vita! E poi, seriamente: circa un mese fa ho letto che Pisa si classifica quest´anno fra le prime dieci città italiane per criminalità. Ciò non mi stupisce affatto, visto che il suo degrado è ogni volta che torno sempre più evidente. Ecco, sicuramente ci sarebbe molto da fare prima di tutto su questo.

Come te la cavi in cucina? Il tuo piatto preferito?

Mh… come cuoca lascio un po´a desiderare, ma forse adesso migliorerò prendendo almeno dimestichezza con farinate e pappine. Fra le prime cose che mangio appena torno a Pisa è la cecìna, quella è d´obbligo. Poi si passa alle seppie con le bietole e al baccalà coi porri.

Sei tifosa del Pisa?

Lo so che mi odierete, ma no… finché vivevo in Italia ero tifosa della Fiorentina… Adesso i pisani penseranno che è un bene che me ne sia andata! (ride).

Come ultima domanda, un grande “classico”. Cosa ne pensi dei cosiddetti “cervelli in fuga dall’Italia”?

Che non è facile rimanere in Italia ma non è facile neanche andarsene. Per approdare all’estero (e rimanerci) servono in genere intraprendenza, gran forza di volontà e costanza… e anche la capacità di inghiottire parecchi bocconi amari, prima di poter essere ripagati della fatica. Credo che il problema di molti “cervelli in fuga” sia che pur amando il proprio Paese e avendone nostalgia, non trovino motivazioni razionali sufficienti per ritornare in Italia. Io stessa ho combattuto in Germania contro il senso di estraneità e solitudine per molti lunghi mesi, prima di potermi dire soddisfatta della mia scelta. E ovviamente l´Italia mi manca, perché è pur sempre il mio bellissimo Paese di origine, a esso sono legati gli affetti più cari e i ricordi più belli.

Mai pensato di tornare in Italia?

Attualmente le possibilità lavorative e sociali che mi si offrono come ingegnere con una discreta esperienza e anche come madre di un bambino piccolo sono davvero troppo mortificanti per pensare di ritornare.

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