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Dalla cucina con la nonna a MasterChef: la storia di Rubina Rovini

Lavorava in banca ma ha mollato tutto per inseguire la sua vera grande passione per la cucina. Dopo aver partecipato alla quinta edizione di MasterChef la toscana Rubina Rovini, di Pontedera (Pisa), ha visto cambiare la propria vita. In questa intervista ci racconta alcuni retroscena curiosi del programma di Sky. E ci svela cosa sta facendo ora e cosa vorrebbe fare.

Come ti è cambiata la vita dopo MasterChef?

È cambiata radicalmente direi, in meglio! MasterChef mette in luce le persone, rendendole visibili e molto richieste. Forse in molti non si rendono conto che siamo anche molto vulnerabili. Quando usciamo dalla trasmissione siamo le stesse persone che cucinavano a casa mesi prima, con tanta visibilità e aziende che ci affidano compiti e mansioni da professionisti del settore. È molto importante, soprattutto in quella fase, cercare di ridurre il più possibile il Gap che c’è fra un bravo cuoco di casa è un professionista, per evitare di bruciarsi un futuro lavoro. È stato quello che ho sognato per tutta la vita, ed ora ho tutto davanti agli occhi.

Appena sei uscita cosa è successo?

Quando sono stata eliminata credo di aver pianto per un paio di giorni, complice la tensione accumulata, non sapere cosa sarebbe successo e quanto avrei voluto ancora dare in gara.

E i mesi tra la registrazione e la messa in onda, come sono andati?

È stato tutto strano, tornare a casa e sentirsi un aliena (dopo 2 mesi e mezzo di convivenza con i concorrenti), oltre ad aver vincoli di assoluta riservatezza.

Che stai facendo in questo momento?

Fortunatamente le cose stanno andando bene. Avrei necessità di giornate di 35 ore, 24 non bastano più. Ho pubblicato da poco il mio primo libro, SI SALVI CHI CUCINA!, disponibile in libreria e su Amazon. Sono impegnata per tutto il 2017 come testimonial per il consorzio del melone Mantovano igp, che mi ha portata a portare le mie ricette anche a Berlino. Mi occupo anche di consulenze, corsi di cucina e collaborazioni con aziende del mondo del food e wellness (sono una ex sportiva professionista), ma soprattutto organizzo eventi. È sempre stato il mio sogno, costruire eventi personalizzati per aziende e privati, proporre le mie idee di cucina e plasmarle sui sogni delle persone. Amo comunicare attraverso il cibo, in fondo è amore.

Quando hai iniziato a cucinare? Da chi hai imparato?

Ho iniziato da piccola, mia nonna è stato il mio mentore.

Quando hai pensato di “farlo sul serio”?

Ho sempre pensato di farlo sul serio, ma gli studi verso cui sono stata indirizzata mi avevano portato verso il mondo della finanza. Mio padre, vecchio stampo, non avrebbe mai accettato la mia volontà di frequentare l’alberghiero.

Il giudice con cui andavi più d’accordo?

Adoro Cannavacciuolo per il suo carisma e idea di cucina.

Dal vivo i giudici sono come sembrano in tv?

In che senso? Cracco è bellissimo, Bastianich lancia davvero qualche piatto, Cannavacciuolo è davvero enorme, Barbieri è davvero super preparato!

C’è una cosa che non rifaresti tornando a MasterChef?

Non andrei mai più con la sola voglia di amare attraverso il cibo. MasterChef è anche molta strategia, ma l’ho capito dopo purtroppo… Forse non ne sarei nemmeno capace, ma lo rifarei per mettermi di nuovo alla prova.

Il tuo ingrediente preferito? E quello più “ostico”?

Adoro pesce e verdure, un po’ meno le frattaglie.

Vorresti preparare una cena per… (mi diresti un grande personaggio?). Cosa gli prepareresti?

Cucinerei per Andrea Pucci (comico), qualsiasi piatto purché mi faccia ridere come quando lo vedo in tv. Lo adoro!

Qual è il piatto a cui sei più legata?

La pappa al pomodoro. È un piatto semplice, ma che riporta il ricordo vivo di mio padre, mancato nel 2008.

Che rapporto hai con Pisa?

Non ho mai frequentato molto Pisa, adoro passeggiare sul lungarno in estate, la sera.

Mi diresti un pregio e un difetto dei pisani?

Uno solo: schietti e diretti.

Sei tifosa di qualche squadra?

Non seguo il calcio, anche se una volta sono stata a San Siro a vedere Milan-Inter.

Come ti vedi tra dieci anni?

Spero a gestire un Brand della vera ristorazione italiana nel mondo.

La pagina Facebook di Rubina Rovini

Peu de Piment / Il blog di Rubina

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Giornalista.

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