Gli uomini della Guardia di Finanza di Viareggio hanno fatto luce su una maxi evasione che sarebbe avvenuta nel mondo delle opere d’arte. La loro attenzione si è concentrata su un artista straniero di fama internazionale, che da tempo ha scelto di vivere e lavorare in Versilia. Tra le sue opere diverse sculture, in bronzo e marmo, sono esposte in diverse capitali del mondo oltre che nelle più importanti gallerie d’arte. Le quotazioni, ovviamente, sono molto importanti. I finanzieri hanno fatto dei controlli presso la fonderia artistica di cui si avvaleva lo scultore, scoprendo che questa lavorava per altri artisti importanti, con “compensi di lavoro autonomo sottratti a tassazione per quasi 6 milioni di euro ed Iva non versata per oltre 350 mila euro”.

Le indagini, nell’ambito dell’operazione Michelangelo, sono andate avanti due anni: scovati alcuni soggetti completamente sconosciuti al Fisco. In due casi è stato riscontrato un radicamento diretto sul territorio, con la conseguente contestazione di una base fissa in Italia e il recupero delle tasse per la vendita delle opere d’arte.

Nel caso dello scultore straniero, invece, è emerso che opera nel nostro Paese tramite una società, riconducibile a lui, a cui sono stati contestati “costi non deducibili”. Inoltre sono stati rettificati i valori delle opere d’arte ancora in magazzino, con il conseguente aumento del reddito imponibile.

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