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Si è insediato il nuovo vescovo di Pisa, Saverio Cannistrà

- Cronaca, Primo piano
12 Maggio 2025

Due feste in due giorni, a Pisa. Da un lato per motivi calcistici, con il ritorno del Pisa S.C. in Serie A dopo 34 anni di assenza, dall’altro l’ingresso ufficiale in diocesi del nuovo arcivescovo, padre Saverio Cannistrà, 66 anni, carmelitano scalzo.

La lunga giornata di padre Saverio, originario di Catanzaro, è iniziata poco dopo le 14, quando il vescovo eletto ha incontrato i giovani della diocesi nella chiesa di San Torpé, a Pisa in Largo del Parlascio. “È la prima volta che lo indosso – ha confidato parlando del suo abito da vescovo -. Consideratelo il mio abito da lavoro, un abito di servizio”.

A nome dei giovani Maria Vittoria Lami gli ha chiesto quale sia il suo sogno nella sua nuova veste di vescovo. Ecco la risposta di Cannistrà: “Un sogno al quale non possiamo fare a meno è il sogno di Dio. Non lasciate rimpicciolire il vostro orizzonte nella dinamica produzione/consumo. Il sogno di Dio è dentro di noi. E il mio dovere sarà quello di ricordare che questo è il sogno che non dobbiamo lasciarci rubare”. I ragazzi in seguito gli hanno donato una maglia del Pisa Sporting club, fresco di promozione in Serie A, personalizzata con il suo cognome.

Finito l’incontro il vescovo ha raggiunto a piedi la vicina piazza dei Miracoli, dove ha incontrato le autorità civili e militari. A salutare l’alto prelato, a nome di tutta la città, il primo cittadino di Pisa Michele Conti e il prefetto Maria Luisa D’Alessandro.

Alle 16.30, in cattedrale, il rito dell’ordinazione episcopale presieduto dall’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, alla presenza di più di venti vescovi. Tra loro monsignor Botros Fahim Awad Hanna, vescovo emerito di Minya (Egitto) per i copti cattolici, il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena e presidente della Conferenza episcopale toscana.

Per l’occasione a Pisa sono arrivati molti conoscenti e amici di Cannistrà provenienti dalla parrocchia romana di San Pancrazio, una quarantina di padri carmelitani, tra cui l’attuale preposito generale dell’ordine, padre Miguel Marquez e il ministro provinciale del centro Italia padre Gabriele Biccai.

Durante la celebrazione religiosa monsignor Benotto ha consegnato al neo vescovo il libro dei vangeli, l’anello, la mitria e il pastorale. Poi lo ha chiamato a sedersi al suo posto nella cattedra. Da qui il nuovo arcivescovo di Pisa Cannistrà ha guidato la liturgia eucaristica, i riti di comunione e di conclusione. La celebrazione è stata animata dalla cappella musicale del Duomo, composta da quaranta voci dirette dal maestro Riccardo Donati.

“Questa data, l’11 maggio, domenica del Buon Pastore, resterà incisa nel mio calendario e nella mia storia di salvezza personale come uno spartiacque che segna un prima e un dopo”, ha detto il vescovo nel suo primo discorso ai fedeli. “Sono come uno che non è più e, al tempo stesso, non è ancora. Confesso che non è una sensazione troppo confortevole. Mi sento messo alla prova, forse la prova più grande della mia vita, giunta quando meno la attendevo. Ma probabilmente solo a questa età potevo affrontarla, quando si è sufficientemente deboli per chiedere aiuto e sufficientemente forti per lasciarsi aiutare. La vostra presenza in questo momento cruciale mi dice che ho bisogno di tutti voi per poter diventare ciò che già sono in forza del sacramento ricevuto”.

A monsignor Cannistrà giungano gli auguri di buon lavoro da parte della redazione de L’Arno.it.

Foto: Toscana Oggi – Vita Nova (Facebook)

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