Maurizio Ficeli

Una notizia luttuosa ha sconvolto tutto l’ambiente nerazzurro pisano. All’etá di 89 anni dopo lunga malattia è deceduto Aureliano Nardini, da tutti conosciuto con lo pseudonimo di “Vocina” o anche “Voce”, a causa della tonalità vocale alquanto flebile.

Nato a Pisa il 2 agosto 1933, è stato sempre attaccatissimo alla sua città ed alle tradizioni storiche pisane oltre che naturalmente al Pisa Sporting Club. Personalmente conobbi “Vocina” ai tempi di Romeo Anconetani. Io lavoravo in sede al Pisa Sporting Club e lui era allo stadio con il ruolo di dipendente comunale e si occupava della manutenzione del terreno di gioco e dell’impianto in generale. Sempre presente anche alle trasferte con tanto di seguito familiare, aveva una grande amicizia con l’ex nerazzurro Ricardo Paciocco, per le cui figlie la moglie di Aureliano faceva da baby sitter.

Una volta andato in pensione continuò a prestare la sua opera all’Arena collaborando con Romeo ed il Pisa Sporting Club. Anche sua moglie, Maria Picchi, entrò come dipendente del club nerazzurro con il compito di lavare e stirare le maglie della squadra.

Dopo il fallimento della società del 1994, a causa del quale anche il sottoscritto rimase senza lavoro e il Pisa fu costretto a ripartire dall’Eccellenza, la nuova sede societaria fu aperta in un appartamento di via Battelli, dove alloggiavano anche alcuni giocatori. Io, “Vocina”, Claudio Gavina ed altri collaboravamo gratuitamente, occupandoci dei giocatori, tutti ragazzi giovanissimi. Pensate che andavamo a lavare le maglie della squadra ad una lavanderia a gettoni a fianco della chiesa di San Francesco. Poi negli anni il Pisa, per fortuna, cominciò a risalire e “Vocina” continuò a collaborare  con le varie gestioni che si sono succedute alla guida della società nerazzurra.

Capitava di vederlo, allo stadio, o seduto nel suo ripostiglio, dove plastificava pass e tessere, oppure al cancello a selezionare chi aveva i titoli per entrare o meno. A volte chiedeva anche a me di collaborare e s  a volte mi sfuggiva qualcosa, mi “cazziava” un po’. Era uno che “pigliava foo” ma poi gli passava subito, bisognava saperlo prendere.

Lo stadio era davvero diventata la sua casa e senz’altro è stata una sofferenza per lui doversene distaccare per ragioni di salute. Anche i giocatori erano soliti scherzare con lui e scambiare qualche parola, infatti tutti quelli che sono passati da Pisa è impossibile che non si ricordino di “Vocina”. In campo, durante le partite, si occupava di mettere le divise ai raccattapalle e di guidarli.

Prestando anche io servizio allo stadio, ricordo le ultime volte che lo vidi al parcheggio Pisamo nel campionato scorso, quando arrivò alla guida di una Panda color rosso scuro. Gli chiesi come stava e mi rispose lucidamente, ma dopo quella volta non ho più avuto modo di incontrarlo, cercai di chiamarlo al cellulare ma non mi rispondeva. Poi a fine giugno trovai uno dei suoi figli, Claudio Nardini, capitano del San Marco nel Gioco del Ponte. A margine di una intervista che gli feci inerente al combattimento, gli chiesi privatamente notizie di suo padre e mi confermò che stava molto male.

Ed oggi la notizia che la tifoseria pisana, specie quella della Curva Nord, che gli aveva dedicato uno striscione e lo ha sempre acclamato, non avrebbe voluto ricevere ma che purtroppo si aspettava, insieme a tutti noi, viste le condizioni di salute. Tanti i messaggi che si stanno susseguendo in questo momento sui social dei tifosi nerazzurri in ricordo di Aureliano, oltre al comunicato diffuso dalla società Pisa Sporting Club con in testa il presidente Giuseppe Corrado.

Anche noi de L’Arno.it ci uniamo al dolore della famiglia, manifestando il nostro cordoglio alla moglie Maria Picchi ed ai figli Claudio e Marcello.

Riposa in pace, mitico “Voce”, che la terra ti sia lieve, e continua a tifare da lassù per il tuo amato Pisa.

Foto:

1) Aureliano Nardini “Vocina” (Foto Gabriele Masotti)
2) “Schiaccia” con “Vocina” in tribuna all’Arena (foto Ficeli Maurizio)
3) “Vocina” fra Maurizio “Schiaccia” Ficeli e Massimo Lucarelli al “Mau Ovunque” (foto Ficeli Maurizio)

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