Andrea Cosimi

Ufficializzato Maran dopo nove giorni dalla separazione con D’Angelo, finalmente adesso le attenzioni possono essere rivolte alla costruzione della squadra che dovrà affrontare la B più difficile di tutti i tempi.

Sarebbe peraltro opportuno che la Società, al pari di tante consorelle, indicesse la campagna abbonamenti e comunicasse le date del ritiro, eventi entrambi centrali ed attesi nella stagione estiva, questo anno brevissima, visto che già prima di ferragosto ricomincia il campionato.

Continuando a smaltire con lentezza la mazzata della finale persa, e giorno dopo giorno nei più si radica la convinzione che la serie A l’abbiamo buttata via noi, la tifoseria attende legittimamente incuriosita il Pisa che sarà. Perché un conto è dire che ci riproveremo, ma ora conta il Mercato. Se Maran è allenatore di “calibro” c’è da aspettarsi un Mister che chiede ed indica la strada da percorrere.

Proviamo a riassumere quale Pisa si aspetta gran parte della tifoseria, cui la Società sarà e dovrà essere sempre grata per il cuore che ci mette ed il sostegno incondizionato che dà.

Ritengo innanzi tutto che, se veramente si puntasse alla promozione, si debbano confermare tutti i big, sempre che gli stessi abbiano motivazioni a mille per riprovarci.

In porta non ci dovrebbero essere novità, mentre già la difesa è un reparto dove occorrerà molta attenzione, facendo tesoro della stagione appena conclusa. Il sogno è la conferma di Birindelli, Beruatto, Leverbe (ma tutti e tre corteggiati in serie A), Caracciolo ed Hermannson, ma stavolta le alternative in panchina dovranno essere numericamente maggiori e di qualità, così da consentire una rotazione più ampia senza dover ricorrere a riadattare giocatori a ruoli non propri.

A centrocampo, ove rimanessero Marin e Nagy, il primo in particolare attenzionato nella massima serie, ben venga la permanenza di Mastinu, ma ovviamente in mezzo si dovrà infoltire l’organico con diversi innesti di spessore.

Per Tourè bisognerà capire se tornerà quello fantastico del girone di andata o continuerà ad essere quello irriconoscibile del girone di ritorno.

Davanti, se Lucca viene recuperato a tutto tondo, fisicamente ed a livello di motivazioni, trovo assurda una sua eventuale cessione. Cohen è patrimonio aziendale e potrebbe sorprendere positivamente al secondo anno in Italia, Sibilli è un top.

Indubbiamente occorre una punta centrale di grande capacità realizzativa ed esperienza, e non dovranno mancare più opzioni, perchè la B è lunghissima e ti guarda negli occhi fino all’ultimo secondo, esempio lampante come siamo finiti ai supplementari rispetto al Monza, in termini di ricambi in panchina.

Il ritorno di Torregrossa sarebbe auspicabile, teniamo presente quanto di buono ha fatto nonostante una condizione fisica non perfetta, più difficile Puscas.

Discorso a parte per tre “senatori” cui vogliamo tutti un gran bene e verso i quali porteremo sempre riconoscenza: De Vitis, Gucher e Masucci potrebbero trovare poco spazio, inutile fare tanti giri di parole.

Dopo tante stagioni tutte positive, cui è mancata solo la ciliegina sulla torta della promozione in serie A per una serie di concause sfortunate e di scelte non sempre azzeccate, la prossima non è annata da esperimenti. Per cui basta chiarirsi: se si punta alla A è inevitabile confermare tutti i big, se ancora motivati, ed effettuare innesti di qualità e quantità in ogni reparto. Il calcio, alla fine, non è poi così difficile.

Una cosa è certa: Maran, la squadra e la Società avranno il massimo sostegno da tutta la Piazza.

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