Se dovesse scrivere oggi “In questo mondo di ladri” forse Antonello Venditti dedicherebbe un verso all’incredibile furto subito dai monaci benedettini di Camaldoli (Arezzo). Non si salvano più nemmeno loro… La notizia non è di questi giorni, risale a novembre, ma è trapelata ora, come riporta il Corriere di Arezzo.

I ladri sono entrati in azione di sera, mentre i frati si trovavano in chiesa per i Vespri. Approfittando di quel momento di assenza (che evidentemente avevano studiato) si sono introdotti in almeno venti celle (in realtà sono casette) dei monaci, per cercare soldi o oggetti di valore. Il bottino è stato di circa duemila euro complessivamente, più alcuni oggetti personali. Non è molto considerando le venti celle messe a soqquadro. Chissà cosa pensavano di trovare in quei minuscoli alloggi.

Non è da escludere, però, che i malviventi cercassero qualcosa di particolare. Magari qualche oggetto sacro di valore, magari per un furto su commissione, uno dei 35mila libri (alcuni molto preziosi e antichi) della biblioteca. Più difficile, ma sicuramente di enorme valore, sarebbero state le tele di Vasari.

Dal sito camaldoli.it

I carabinieri stanno indagando da settimane. Non è da escludere che i ladri possano essersi introdotti nel monastero scavalcando le mura, ma potrebbero aver scelto anche un’altra strategia: entrare come normali turisti-fedeli, nascondendosi poi all’interno anziché uscire, per entrare in azione al momento giusto. Di certo non è stato un caso il fatto che siano entrati in azione mentre i frati erano riuniti per i Vespri.

Il blitz è stato scoperto quando i frati sono rientrati nelle rispettive celle. Poi è scattata la denuncia. Al di là del valore del furto i frati sono rimasti amareggiati perché il “male” è riuscito a introdursi fin nelle loro piccole celle.

 

Foto in alto: Wikipedia

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