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Minacce di morte a don Biancalani, il prete che accoglie i migranti

- Cronaca
30 Ottobre 2019

“Rendo pubblico per denunciare quanto avviene intorno a noi… Nell’ostilità/indifferenza di chi dovrebbe esplicitamente difenderci e sostenerci”. Scrive solo queste poche parole don Massimo Biancalani (il parroco della provincia di Pistoia che accoglie 200 migranti) a corredo delle foto che pubblica su Facebook. Si vede una cartolina, fronte e retro, con delle gravi e pesanti minacce nei suoi confronti.

“Lercio untore. Ti piacciono i negri e sporchi la Chiesa. Vecchio porco meriti la pena di morte. Dai ricettacolo ai negri papponi dello Stato e perciò a carico dei poveri italiani che dormono per strada. Bastardo, delinquente, vizioso, sei la m… d’Italia”.

La cartolina, che mostra tre foto piccole, una stella marina e la scritta “Baci Riccione”, è indirizzata al “pederasta e pedofilo Massimo Biancalani (parroco) Chiesa Santa Maria Maggiore”. Non c’è alcun timbro postale, quindi potrebbe essere stata consegnata a mano e non spedita (ma non è sicuro al 100%).

La durezza delle parole evidenzia il profondo odio nutrito da alcuni nei confronti di don Biancalani, un prete che, con le proprie scelte orientate all’accoglienza senza se e senza ma, divide e fa discutere.

In un altro post don Biancalani aggiunge: “In questo clima comincio a temere che prima o poi qualcuno trovi il modo di farci del male, c’è troppo odio intorno a noi”.

Il clima è molto teso da tempo nella parrocchia di Vicofaro. Per cercare di trovare una soluzione il vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli, ha aperto un tavolo istituzionale al quale partecipano la diocesi, don Biancalani, la Regione Toscana, la Caritas e alcune associazioni di volontariato. “È un fatto positivo – sottolinea il parroco -. L’esperienza dell’accoglienza di Vicofaro, però, non deve essere vista come un problema ma come una risorsa”.

 

 

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

2 Commenti
    Deserti

    A forza di tirare la corda, poi si rompe. A parte il fatto che, visto l’individuo, potrebbe essersela anche scritta da solo, non capisco la necessità di un tavolo istituzionale. Questo pseudo prete si vanta della sua accoglienza senza se e senza ma, però solo per i diversamente bianchi ben pasciuti, sorridenti, con i treccini ed il sorriso sornione. Non aveva mai trovato un italiano in miseria ??? Che strano…! Qui in Lombardia ce ne sono tanti….!!! Ai nostri poveracci basterebbe un posto per dormire ed un pasto caldo, la piscina non interesserebbe, nemmeno la casa del prete….!!!

    Davy

    Ma siete proprio sicuri che quel parroco accetta solo migranti e non italiani? Ha detto no a qualche italiano? O meglio, quanti italiani sono andati a chiedergli aiuto e lui li ha respinti?

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