Alcuni giorni fa la Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi (il capo della Comunicazione Mps caduto dalla finestra del suo ufficio la notte del 6 marzo 2013) ha svolto le audizioni di due giornalisti, Cesare Peruzzi e Tommaso Strambi (guarda il filmato). Quest’ultimo, all’epoca responsabile della redazione di Siena de La Nazione, ha raccontato cosa vide proprio quella sera nel vicolo di Monte Pio, quello in cui fu trovato il corpo senza vita di Rossi.

“Avevamo terminato il giornale in netto anticipo rispetto al solito. Ho chiamato David (Rossi, ndr) per chiedergli se la mattina dopo volevamo andare a correre insieme, ma non mi ha risposto. Sono uscito dalla redazione e mentre in strada stavo salutando una collaboratrice che non vedevo da tempo perché aveva perso la mamma, con la coda dell’occhio ho notato un’ambulanza parcheggiata di fronte alla libreria Feltrinelli. Ho visto anche un ufficiale dei carabinieri in borghese, non operativo. Mi sono avvicinato e dallo sguardo ho capito che dovevo seguirlo. Quindi ho girato in via dei Rossi e quando siamo entrati, mentre scendevamo, Valentino Fanti (capo della segreteria di Giuseppe Mussari, ndr) mi è venuto incontro: È Davide”. Dopo un attimo di commozione il giornalista aggiunge: “C’era anche Dalla Riva (Ilaria, responsabile del Personale Mps, ndr). I carabinieri del Norm che stavano già cinturando il territorio”.

Quel fatto gravissimo sconvolse la vita dei giornali, le cui pagine vennero tutte “ribaltate”, come si dice in gergo, per coprire nel modo adeguato la notizia della morte di Rossi. Strambi racconta di aver informato il proprio direttore e, subito dopo, che il suo telefono cominciò a squillare di continuo. Tutti lo cercavano: “Visto che ero l’unico dei giornalisti presenti, hanno iniziato a cercarmi i colleghi di tutte le testate. Esplode l’universo”.

Perché questi due nomi fatti da Strambi possono essere importanti? Non sappiamo se i due quella sera si trovassero già nella sede della banca, oppure siano stati avvertiti dopo la notizia della tragedia. Uno dei membri della commissione parlamentare ha detto che, a suo avviso, prima non era mai emerso che Fanti e dalla Riva si trovassero nel vicolo.  Strambi ricorda bene ancora oggi quell’episodio, e aggiunge un particolare: “L’immagine di Valentino Fanti mi è rimasta perché è quello che mi venne incontro e che era abbastanza sconvolto”.

Fanti era una delle persone che aveva letto l’email scritta da Rossi pochi giorni prima della sua morte, quella in cui chiedeva aiuto. E aveva chiesto a Lorenza Pieraccini, segretaria dell’ad Fabrizio Viola, di cancellarla. Sentita dai pm dopo 4 anni, l’8 novembre 2017, Pieraccini confermò di aver letto il 4 marzo 2013 la prima di alcune decine di  email scambiate tra Rossi e Viola, quella con oggetto “help” e nel cui testo c’era scritto: “Stasera mi suicido sul serio. Aiutatemi!!!”. Dopo pochi giorni dalla morte di Rossi Pieraccini rientrò nella posta di Viola per cercare l’email, ma non la trovò. E quando il pm le chiese chi l’avesse cancellata rispose: “Non lo so, sicuramente non io”.

 

 

1 Comment

Rispondi a dr.Strange Cancella risposta