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Il delirio di massa ai tempi del Covid

- Cronaca
12 Novembre 2020

Andrea Cosimi

Chiariamo subito, a scanso di facili equivoci e strumentalizzazioni: il Covid c’è e le misure che ci vengono imposte vanno rispettate, che ci piacciano o no. Ma, detto questo, ora cominciano ben altre considerazioni sul tema. Questo virus ha messo a nudo tutte le conseguenze dei tagli alla Sanità effettuati dai tanti Governi degli anni passati, con provvedimenti a firma sia di quelli del Centro Destra sia di quelli del Centro Sinistra, non si salva nessuno. Le difficoltà in cui versa il nostro sistema sanitario pubblico, inoltre, si spera che facciano sentire in colpa i tanti evasori fiscali che si annidano in Italia, grandi e piccoli che siano: il loro fraudolento comportamento ha contribuito a non far arrivare quelle risorse che avrebbero potuto essere quota parte investite nella Salute. Perché se l’Italia adesso è in emergenza non lo è solo per questa “seconda ondata”, né lo è soltanto per l’operato di un Governo che abbiamo percepito troppo spesso emotivo, che dà l’idea di inseguire l’emergenza e non di anticiparla, cambiando anche spesso posizione a distanza di pochi giorni da una decisione precedentemente assunta, probabilmente agevolato da una Opposizione che ha perso tempo spesso a parlare di migranti e barconi (gente quasi sempre disgraziata additata ingiustamente come vero grande problema). Questo passa il convento, Destra e Sinistra sono queste, e forse sono la più fedele espressione di ciò che siamo mediamente noi Italiani. Per tale motivo sostengo da tempo che occorre abbandonare il vecchio approccio della collocazione politica, bisogna ricercare le buone idee e scegliere in base a quelle, non animati da una “fede” politica che ormai fa quasi tenerezza, a Destra come a Sinistra. Bisogna spingere per un approccio civico, basta bandiere in politica!

Un passaggio sui numeri del Covid lo vogliamo fare? Al 12 novembre (leggi i dati ufficiali) i casi di contagio sono 1.066.401, pari al 2% della popolazione residente in Italia all’ultimo censimento. Sempre al 12 novembre i decessi, purtroppo, sono 43.589, pari al 7 per mille della popolazione residente in Italia all’ultimo censimento. Per dare una chiave di lettura, l’ultimo dato Istat sul numero di morti per Cancro ammonta a 180.085, che rimane la seconda causa di morte dopo quelle derivanti dal sistema circolatorio (232.992). E un passaggio sull’informazione mi sembra doveroso: in Italia è un coro pressoché unanime che infonde terrore e psicosi. E talvolta disinforma. Così magari succede che i Pronto Soccorso e gli Ospedali si affollano di gente che, se fosse stata freddamente e correttamente informata, magari se ne sarebbe rimasta a casa.

Perché il problema, particolarmente in Italia (e questo non ci fa onore), è che in moltissimi votano e si comportano secondo ciò che ascoltano in tv, magari mentre mangiano un piatto di spaghetti. Qualcuno, circa trenta anni fa, lo capì prima di tutti… e poi si impegnò in politica. Però, in tutto questo delirio che ci toglie ormai da marzo il sorriso, la serenità, che ci abbrutisce, che ci divide, nel bel mezzo di questo Modello Italia che io reputo del tutto fallimentare, la chiosa finale spetta alla Svezia.

In Svezia si danno delle raccomandazioni, perché viene ritenuto incostituzionale rinchiudere le persone in casa. Non veniamo fuori con il discorso “in Italia se lo fai ognuno fa quello che gli pare”, che è una bischerata colossale: le eccezioni ci sono ovunque, l’Italiano, mediamente, dall’inizio dell’emergenza è stato alle regole, impaurito e annichilito. La Svezia ha avuto un approccio al virus per quello che, secondo anche molti Italiani, è, ovvero asintomatico nell’80% dei casi. Non si è mai imposto alcun lockdown né rese obbligatorie le mascherine, si è consigliato in distanziamento e si è ripetuto di evitare gli assembramenti. Si è cautelativamente potenziata la Sanità con l’aumento dei posti letto e allestendo alcuni Ospedali Covid. Non solo. Si è consigliato di stare all’aria aperta per rafforzare le difese immunitarie, incentivando ovunque l’attività fisica: chiudersi in casa, come in Italia, significa pericolosa sedentarietà, mangiare di più, rischiare di deprimersi.

Risultati? Dall’inizio dell’emergenza la Svezia continua ad avere numeri in linea (percentuale contagiati rispetto alla popolazione residente? 2%. Decessi rispetto alla popolazione residente? 6 per mille) rispetto all’Italia e agli altri Paesi Europei che hanno ritenuto di prendere esempio da noi.

Prima o poi questa orribile pagina di storia sarà alle spalle, e credo che tutto ciò che stiamo vivendo verrà rivisitato e revisionato. In Italia abbiamo deciso e condiviso di buttare alle ortiche la qualità della vita, i nostri diritti e le nostre libertà individuali, senza ottenere niente di più e di meglio degli altri Paesi. Però siamo stati bravi ad esportare la credibilità di un “Modello Italia” la cui parola d’ordine è “chiudere”: e anche le menti di tanti Italiani, purtroppo, si sono chiuse nel grigiore dell’incapacità di ragionare.

 

Foto: Pixabay

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