Maurizio Ficeli

Bellissima giornata splendente di sole a Pisa, con i raggi che riflettono sulle acque dell’Arno. Molte persone sulle spallette a godersi un po’ di sole, vista la temperatura di 24 gradi. Chi si ferma a gustarsi un gelato o a sorseggiare un caffè o una birra ai tavolini dei vari locali del Lungarno e chi passeggia con il cane o fa footing. Io sono venuto in centro giusto per acquistare un piccolo pensierino per mio fratello Alessandro che compie gli anni.

Al di là di certe questioni personali il motivo per cui scrivo queste poche righe è il seguente. Passando vicino alla spalletta del fiume proprio davanti al famoso Caffè dell’Ussero, in Lungarno Pacinotti, per poi andare alla fermata a prendere l’autobus per Porta a Lucca, dove abito, mi è caduto l’occhio sulla famosa lapide in marmo che riproduce una frase di Giacomo Leopardi, in cui il poeta decanta la bellezza di Pisa.

L’ASPETTO DI PISA MI PIACE ASSAI, PIÙ DI QUEL DI FIRENZE. QUESTO LUNG’ARNO È UNO SPETTACOLO, COSÌ AMPIO, COSÌ MAGNIFICO, COSÌ GAIO, COSÌ RIDENTE, CHE INNAMORA. NON HO VEDUTO NIENTE DI SIMILE NÉ A FIRENZE, NÉ A MILANO NÉ A ROMA. E VERAMENTE NON SO SE IN TUTTA L’EUROPA SI TROVINO MOLTE VEDUTE DI QUESTA SORTA” (12 novembre 1827)

La targa marmorea fu apposta dall’Accademia dei Disuniti nell’ottobre 2009. Che dire, parole stupende che non possono che riempire di orgoglio tutti noi pisani. L’ho vista molte volte ma stavolta ho notato un’anomalia: la cornice della lapide è rovinata, alcune parti sono staccate. Sarebbe opportuno che si provvedesse a sistemarla, tenuto conto che la suddetta lapide è un motivo di orgoglio e di pisanità e può essere vista da migliaia e migliaia di turisti. Non so chi debba intervenire, il mio umile appello di cittadino che ama Pisa è che si provveda al più presto. Possono sembrare piccole cose ma hanno un gran significato.

Maurizio Ficeli

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