Il pane toscano, si sa, è sciocco. Proprio per questo si presta a esaltare i sapori nelle diverse ricette Una di queste, di una facilità disarmante, è quella per preparare la fettunta (non vi azzardate a chiamarla bruschetta!). Si parte in questo modo: tagliare il pane casalingo toscano a fette non troppo sottili e farle abbrustolire (non bruciare) da entrambi i lati, cercando di mantenerle morbide al centro. Subito dopo si strofina l’aglio sulle fette, con generosità, si aggiunge il sale e si condisce il tutto con l’olio di frantoio nuovo e un po’ di pepe macinato al momento. Si può mangiare come antipasto o a merenda o… quando vi pare.

Tipico piatto povero, era uno dei tanti modi per utilizzare il pane raffermo che, abbrustolito, trovava nuova vita. Solitamente veniva scottato con il calore della legna ardente del forno oppure del camino. Spesso si usava come spuntino per i contadini impegnati nei campi.

Esistono alcune varianti interessanti. Ve ne segnaliamo tre. Una prevede di guarnire la fetta di pane con i fagioli cannellini (precedentemente fatti bollire con aglio, salvia) conditi con olio e sale, accompagnati da una fettina di lardo di Colonnata. Le altre varianti prevedono di condire la fetta con dei pomodorini freschi a pezzettini oppure con del cavolo nero precedentemente lessato.

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