Tempo fa ci eravamo occupati del castello di Sammezzano, nel comune di Reggello (Firenze), ridotto in malora, auspicandone il recupero dopo 30 anni di abbandono. Se n’era occupato anche il Fai (Fondo per l’ambiente italiano), con una grande risposta da parte dei cittadini che lo avevano segnalato come uno dei “luoghi del cuore da salvare”, con oltre 5omila preferenze.
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Ora finalmente è arrivata la svolta: dopo diverse aste andate a vuoto, negli anni scorsi, è arrivato il passaggio di proprietà Il castello è stato rilevato dalla Smz Srl di Giorgio Moretti, conosciuto a Firenze per aver fondato gli Angeli del Bello. “La parte sostanziale è finita, ma ha una coda formale”, ha detto l’imprenditore. Burocraticamente devono passare trenta giorni per i possibili ricorsi, con lo Stato che può esercitare il diritto di prelazione per 60 giorni a partire dalla metà di maggio.
Se dovesse andare in porto l’operazione costerà 18 milioni di euro per l’acquisto, a cui serviranno almeno altri 50 per la ristrutturazione. Ma per farne cosa? Un museo aperto a tutti.
Costruito nel Seicento, il castello fu ristrutturato dal marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, che lo rese un esempio di architettura orientalista in Italia, con uno stile più facile da trovare in Iran o in India che non in Europa.
La famiglia Moretti si è assunta l’impegno di salvare l’immobile, di grande pregio artistico e storico, restituendolo al patrimonio culturale italiano. Tra le priorità ci sono il restauro del castello e quello del parco secolare, grande quasi 200 ettari e considerato uno dei simboli del luogo.
Nel portare avanti l’operazione ha avuto un ruolo importante la figlia di Giorgio Moretti, Ginevra, che ha convinto il padre a fare l’investimento. “Possiamo finalmente iniziare a sorridere ad a guardare con reale ottimismo al futuro di Sammezzano”, si legge sul profilo Facebook del comitato “Save Sammezzano” che ha dato la notizia dell’omolgoa della proposta di concordato presentata da Smz srl, con il passaggio di proprietà alla famiglia Moretti.
Il castello, che nel corso dei secoli ha vissuto diversi alti e bassi, el 1927 fu sottoposto a tutela da parte dello Stato, mentre a metà anni Cinquanta fu rilevato da una società, trasformato poi in albergo-ristorante negli anni Settanta, fino alla definitiva chiusura nel 1991.
