Andrea Cosimi

Con le unghie e con i denti, nonostante un grandissimo avversario di scena all’Arena, nonostante i ripetuti errori del guardalinee lato gradinata, tutti penalizzanti per noi, il Pisa muove la classifica prendendo un bel punto. Da questa partita usciamo con diversi spunti in chiave futura: innanzi tutto è ormai consolidata la certezza che abbiamo una precisa identità che ci porta a combattere ogni partita, e questo a noi Pisani piace tanto.

In secondo luogo, ribadendo eterna riconoscenza alla Società per averci riportato in B, è altrettanto evidente che il Pisa ha bisogno di maggiore fisicità e più ricambi di categoria, dietro innanzi tutto: il torneo cadetto di questa stagione è livellato verso l’alto e la fame non basta, occorrono innesti di sicura esperienza, non vorremo mica risparmiare e rischiare di perdere una categoria che ci dà lustro e ritorni economici?

Pochi discorsi, il nostro affetto per i nostri ragazzi è indiscutibile, ma a gennaio occorrono rinforzi di categoria per non giocare con il fuoco.

Abbiamo fino ad ora portato a casa due vittorie, quattro pareggi e due sconfitte evitabili ma non siamo esattamente a metà classifica, e questo la dice lunga su quanto dovremo battagliare per ottenere quello che è l’unico vero e reale obiettivo, la Salvezza.

Mentre Benevento, Crotone ed Empoli faranno a gara a contendersi le prime due piazze che portano alla A diretta per noi, da sabato, comincia un altro campionato.

Da anni e anni ci sorbiamo le prodezze e le fortune del Livorno spinelliano, cui va quasi sempre tutto per il verso giusto. Dal dopo Romeo a noi è successo di tutto, ci siamo dovuti rialzare più volte, mentre per loro è più o meno sempre stato un godimento.

A me non interessa niente degli infortuni in casa Livorno, noi dobbiamo andare a Livorno umili, concentrati, determinati e grintosi per fare noi, stavolta, la partita della vita.

Da quel lontano tre dicembre 1978, quando l’indimenticabile Barbana firmò la nostra vittoria, ogni volta che andiamo all’Ardenza c’è sempre il verso di perderla o al massimo di pareggiarla.

Ecco… io mi sono rotto, da domani alle dieci guardiamo di “seccare” alla svelta i biglietti a nostra disposizione e speriamo che sabato la ruota giri a nostro favore, sarebbe anche l’ora.

 

Foto: Gabriele Masotti

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