Roberto Riviello

Dopo che la letteratura, il cinema e la televisione hanno raccontato in vari modi la gloriosa stagione storica conosciuta come Risorgimento, tocca ora ai fumetti far conoscere, soprattutto al pubblico giovanile, i protagonisti di quelle imprese coraggiose senza le quali non ci sarebbe oggi una nazione chiamata Italia. Questa lodevole iniziativa, pensata in sintonia con lo spirito dei nostri tempi, è frutto della collaborazione tra il Comitato Valdarnese per la promozione dei valori Risorgimentali, la sezione editoriale del Varchi Comics e il Big Ben Studio.

Così, dopo quasi due anni di lavoro, viene dato alle stampe “Siamo figli della libertà”: una raccolta di 11 storie a fumetti che, senza farsi trascinare dalla fantasia ma rimanendo rigorosamente aderenti alla veri storica, raccontano le vicende di personaggi del Valdarno che, verso la metà dell’Ottocento, presero parte alle guerre d’Indipendenza la cui memoria sta oggi rischiando di scomparire.

Proprio contro questa tendenza della nostra società che porta a fare “tabula rasa” delle tradizioni, della storia e quindi della nostra stessa identità, il Comitato Valdarnese sta realizzando già da diversi anni una serie di iniziative volte a mantenere viva la fiamma dei valori di cui il Risorgimento italiano fu portatore. E non c’è dubbio che i principali destinatari di questa opera di divulgazione debbano essere i giovani: proprio per questo è stata sperimentata la via del fumetto, che è un linguaggio visivo particolarmente apprezzato dal pubblico giovanile, come il grande successo di manifestazioni quali Lucca Comics o Varchi Comics dimostra.

Nella sua bellissima introduzione al volume, lo storico Danilo Breschi dell’Università degli Studi Internazionali di Roma ci ricorda che “di un po’ di eroi, quel tanto che basta, c’è sempre bisogno. E comunque in certi periodi della storia di un popolo è necessità indubbia, salutare. Eroe inteso come colui che si fa coraggio, si eleva al rango di coraggioso. Questa è certamente la chiave più idonea per comprendere la filosofia di questa iniziativa editoriale che, al di là della indiscutibile funzione comunicativa del fumetto, si propone un obiettivo molto elevato: l’educazione dei giovani.

Allora non è soltanto a ragazzi e ragazze che è rivolto “Siamo figli della libertà”, ma anche a coloro che della pedagogia – vuoi per scelta, vuoi per i casi misteriosi della vita hanno fatto la propria ragion d’essere: insegnanti e genitori. Se, dunque, si vuole che questi volumi circolino tra i giovani, bisognerà necessariamente trovare i modi di coinvolgere le scuole e le famiglie. E questo sarà compito in primo luogo dei membri del Comitato Valdarnese.

Le storie di “Siamo figli della libertà” saranno presentate allo Statuario del Museo Civico Il Cassero per la scultura dell’Ottocento e Novecento di Montevarchi alle 21.15 di domenica 3 luglio con l’intervento degli autori e del prof. Danilo Breschi.

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