C’è un grande fermento nel Casentino. Si deve all’iniziativa di due giovani che, mettendo a frutto le loro esperienze e i loro sogni, hanno dato vita a un sito internet che si propone di far conoscere al meglio il territorio, promuovendo le offerte turistiche, ricreative, culturali e sportive, con ampio spazio alle emozioni: dalle esperienze enogastronomiche a quelle spirituali, dalle attività in fattoria alle passeggiate nella foresta, con alberi secolari e una natura incontaminata. Destination Casentino è il nome del sito (e del progetto). Ne abbiamo parlato con Pierfrancesco Valori, che l’ha fondato e lo guida insieme all’amico Daniele Maggio.

Pierfrancesco, come nasce la vostra iniziativa?
Tutto è partito da due giovani ragazzi di Bibbiena (Arezzo), che fin dai 18-19 anni si sono dati da fare con un’associazione di volontariato (“Noi che Bibbiena”) per organizzare eventi sul territorio, cercando di valorizzare turisticamente una realtà ancora poco conosciuta. Eravamo io e l’amico Daniele. Dopo alcuni anni ci siamo ritrovati e, mettendo insieme le nostre diverse competenze, abbiamo deciso di dare vita a un progetto che si ponesse, come scopo, la valorizzazione di tutto il Casentino.

Pierfrancesco Valori

A chi vi rivolgete?
Ci rivolgiamo a tutti quelli che desiderano scoprire un territorio splendido, il Casentino, per molti versi ancora poco conosciuto. Ricordo che una sera ero a cena a Milano, con alcuni amici, e quando il cameriere propose dei “salumi del Casentino”, nessuno sapeva di cosa si trattasse. Questo mi fece pensare alla necessità di creare qualcosa per promuovere, a 360 gradi, il nostro territorio. Il nostro progetto si pone degli obiettivi nel breve e nel lungo termine. Nel breve ci rivolgiamo alle strutture che operano nel turismo, a cui offriamo l’iscrizione gratuita: ci auguriamo di poter coinvolgere il maggior numero possibile di operatori. Più avanti ci proponiamo di poter sviluppare il nostro progetto anche a livello internazionale.

Dopo questo difficile anno e mezzo di pandemia c’è voglia di vacanze e normalità. Cosa può offrire un soggiorno nel Casentino?
Può offrire moltissime cose legate alle emozioni e al sentimento, momenti di riflessione e svago, un rapporto diretto e rigenerante con la natura, il bello delle piccole cose da riscoprire. Vivere in un luogo dove può capitare molto spesso di non sentire mail il rumore delle macchine e, in alcuni casi, anche una voce umana. Abbiamo diversi luoghi dove poter vivere a pieno la spiritualità e praticare lo sport, nei boschi o negli spazi all’aperto, un toccasana per chi è stato costretto a rimanere rinchiuso in casa per mesi e mesi. Il Casentino è un territorio molto ampio e verde dove si può praticare il trekking, il golf, la pesca e svariate attività sportive. Tra l’altro è un luogo dove si mangia molto bene.

Facciamo un gioco: viene ingaggiato come pubblicitario e deve “vendere” il Casentino, rivolgendosi ai turisti italiani e stranieri. Che slogan utilizzerebbe?
Da noi spesso si dice che se uno nasce nel Casentino e poi va via prima o poi ci torna. A me piace dire, invece, che se uno ci viene poi sicuramente ci ritorna. È un territorio che ha ancora dei valori umani molto forti, che purtroppo si sono persi altrove. Gli stessi turisti sono visti come persone del luogo, non clienti “da spremere”. Se vieni da fuori da non non sei un forestiero ma un turista a cui far vivere, a pieno, tutte le bellezze del nostro territorio, a partire dai tre castelli: Poppi, Romena e Porciano. Passando ai conventi: La Verna, Camaldoli e Santa Maria del Sasso. Senza dimenticare il Parco Nazionale delle foreste casentinesi.

Daniele Maggio

Cosa c’è di bello da fare nel Casentino?
Il nostro territorio è in grado di intercettare diversi target di turisti: quello legato allo sport e alle esperienze in mezzo alla natura, quello attratto dalle esperienze enogastronomiche, quello di tipo culturale, con moltissimi luoghi da scoprire a livello artistico. Siamo molto vicini, tra l’altro, a luoghi che hanno proprio nel turismo il loro core-business.

Tra le vostre proposte enogastronomiche ci sono esperienze dai nomi curiosi: ad esempio il “Ciccia Class”, poi il “Riciclo creativo sostenibile”, gli Animali in fattoria. Offrite proposte per tutte le età e i gusti. C’è un filo conduttore che lega queste esperienze?
Direi che il filo conduttore è questo: fare in modo che chi viene nel Casentino possa non finire mai tutte le esperienze che può fare. Ci piace portare avanti un gioco di squadra per sviluppare al meglio la conoscenza del territorio e l’offerta turistica. Da questa collaborazione siamo convinti di poter offrire qualcosa in più a chi verrà a visitare il nostro territorio. Alla nostra gente, infatti, piace mettere qualcosa di personale. Siamo persone che mettono sempre un po’ del nostro nelle cose che fanno, e un po’ di cuore. E quando tutto viene fatto con passione la differenza si sente. 

 

 

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