Stasera le Iene si occupano di nuovo del caso David Rossi, sulla cui morte vi sono ancora diversi lati oscuri. Come ci spiega l’inviato Antonino Monteleone l’idea di tornare su questa vecchia storia, dopo una lunga pausa, trae origine da due motivi. “Siamo in attesa di capire, dopo tre anni, se siamo dei diffamatori oppure no. Otto magistrati ci hanno querelato per aver mandato in onda alcune riflessioni fatte dall’ex sindaco di Siena. Affermazioni in cui Pierluigi Piccini si limitava a sollevare dei dubbi, non tanto sulla morte di Rossi, ma sull’eventualità che ci fosse qualcosa ad aver condizionato la serenità degli inquirenti. Bene, dopo tre anni ancora i pm non hanno deciso se mandarci a processo oppure no. Nel frattempo – prosegue Monteleone – la procura di Genova, competente sui magistrati senesi, ha aperto un fascicolo per abuso d’ufficio. Che qualcuno non abbia fatto bene il proprio lavoro dal nostro punto di vista è un fatto”.

Ricapitoliamo rapidamente la vicenda. Quando l’ex sindaco di Siena fa quelle affermazioni sui presunti festini hard le Iene cominciano a indagare. “Ci arriva una mail – racconta Monteleone – di una persona che racconta di aver preso parte, come gigolò, a quei festini hard e, dalle foto che gli mostriamo, riconosce diverse persone, tra le quali un magistrato”. Questo testimone viene sentito dalla procura di Genova e racconta, nei dettagli, ciò che ha detto alla trasmissione di Italia Uno. “Non ha ritrattato nulla davanti ai magistrati, anzi come risulta dai verbali ha confermato. Solo davanti a una foto ha detto di non essere molto sicuro. Ad ogni modo il fatto che davanti alla procura non abbia arretrato di un millimetro dimostra, a nostro avviso, che i riscontri che avevamo fatto avevano una base solida”.

Di recente è successo qualcosa di strano. Quel testimone è stato, per così dire, “smascherato”. Sono uscite notizie sul suo conto (ha lavorato per un parlamentare europeo). Monteleone si chiede: “E allora che vuol dire? Questo dettaglio che importanza ha rispetto alla vicenda legata al caso Rossi?”. Intanto la procura di Genova ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta. “Questa cosa ci sorprende, e non poco – aggiunge l’inviato delle Iene – perché la testimonianza del gigolò è perfettamente sovrapponibile al racconto di tanti testimoni, tra cui uno in particolare, un ex comandante di una stazione dei carabinieri della provincia di Siena, che ha puntato il dito contro un magistrato di Siena rivelando sul suo conto alcuni episodi inquietanti”. Ma non è stato mai ascoltato. E alla fine la procura di Genova ha concluso che “non c’è la prova che i magistrati di Siena non abbiano condotto bene l’inchiesta”. La famiglia di David Rossi, attraverso i propri legali, si oppone all’archiviazione, tra l’altro sollevando molti dubbi sulla sparizione e riapparizione di alcuni documenti dell’inchiesta.

“Noi delle Iene – prosegue Monteleone – ci siamo fatti diverse domande su questa triste vicenda, domande che evidentemente la magistratura non gradisce. Ad esempio non ci si può interrogare sulla condotta morale dei giudici. Il fatto, però, che la procura di Genova abbia trasmesso gli atti al Csm, per eventuali valutazioni sull’operato dei magistrati, credo sia importante”.

Oltre all’amarezza per un giallo che, a più di sette anni di distanza, resta ancora aperto, Monteleone è turbato perché, con alcuni suoi colleghi, è stato attaccato e pesantemente minacciato, insieme al testimone. Episodi, questi, che sono stati regolarmente denunciati alle autorità. “A distanza di tre anni, da quando abbiamo iniziato a indagare, siamo ancora qui – dice l’inviato delle Iene -. Qualcuno non ha fatto bene il proprio lavoro. Pensate, una delle banche più grandi d’Italia è andata a rotoli, un uomo è morto, e non c’è ancora nessun colpevole. Come mai se volano due schiaffi durante il Palio di Siena la procura sequestra tutti i tabulati telefonici e i filmati possibili e immaginabili, e invece in un caso come quello della morte di David Rossi ci sono stati tutti questi buchi? Pensi che nel 2013 è emerso che gli ingressi nella sede centrale del Monte dei Paschi non erano registrati. È mai possibile questa cosa? Ma la domanda principale – conclude Monteleone – è questa: sono scarsi e incapaci oppure qualcuno ha agitato un pericoloso scheletro nell’armadio?

La nostra chiacchierata con Monteleone si conclude con una domanda: Cosa ne pensa di Giuseppe Mussari, l’ex presidente di Mps? “Quando andammo a intervistarlo al maneggio – dice l’inviato delle Iene – mi sembrò molto provato ed ebbi la sensazione che si portasse dietro un profondo dolore per la morte di Rossi, a cui era legato da una profonda amicizia. Se parlasse potrebbe dirci qualcosa di utile, magari apparentemente insignificante per lui ma interessante visto da fuori e inserito in un contesto più ampio. Che dire di Mussari, trovo significativo e tipicamente italiano che il protagonista dello sfascio di una banca sia uscito dicendo che ‘il banchiere non era il suo mestiere’ e poi sia divenuto il presidente dell’Abi, l’associazione bancaria italiana”.

  • La puntata delle Iene è in programma stasera, martedì 22 dicembre, alle 21.10 su Italia Uno

 

 

 

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