Il dibattito sugli aeroporti continua a tenere banco in Toscana. Le forze politiche si dividono in modo trasversale tra quelle pro Firenze e quelle pro Pisa. In certi momenti sembra di essere tornati allo scontro tra Guelfi e Ghibellini. In ballo ci sono interessi economici molto forti, che vanno al di là delle due città. Un tema, quello dell’ampliamento del Vespucci di Firenze (e delle possibili conseguenze per il Galilei di Pisa), che appassiona e divide. Pubblichiamo qui di seguito un intervento di Gabriele Amore e Alessandro Tolaini, del Movimento 5 Stelle di Pisa.

Per l’ampliamento dell’aeroporto di Peretola viene propagandata l’assoluta necessità di dotare Firenze di un aeroporto in totale sicurezza, e su questo tutti sono d’accordo, ed in grado di soddisfare le esigenze business della città. Il tutto viene presentato come integrazione con l’aeroporto Galileo Galilei situato a Pisa, dividendo il traffico secondo le aspettative locali. Vale a dire riservando al Galilei il traffico low cost ed intercontinentale e destinando il Vespucci di Firenze a tutto il resto del traffico, cioè traffico business e traffico internazionale tradizionale non lowcost. Tutto questo in realtà non può avvenire in quanto le compagnie aeree decidono di operare dove vogliono e dove preferiscono Per cui se si offre un aeroporto come il Vespucci ampliato è abbastanza evidente che la succitata divisione sarà solo sulla carta è fatta come si suol dire solo con il coltello ma nella realtà tutto si svolgerà in maniera diversa.

È abbastanza evidente, e se vogliamo anche logico, che le aerolinee avendo la possibilità di operare direttamente a Firenze anziché a Pisa opteranno nella stragrande maggioranza per la prima scelta. Tutto questo potrebbe anche risultare logico essendo Firenze il capoluogo della regione. Ci domandiamo allora, perché questa scelta non è stata fatta a suo tempo negli anni 70 anziché investire ingenti somme per l’ampliamento del Galilei con la costruzione di una ferrovia che collegasse  l’aeroporto al capoluogo della regione e indirizzando le compagnie ad operare sullo scalo Pisano nel frattempo divenuto scalo regionale con delibera della regione stessa ?

Spreco di denaro e tempo se successivamente qualcuno si sveglia e decide che anche Firenze deve avere il suo aeroporto internazionale in concorrenza al Galilei, perché di concorrenza si tratta e non di integrazione, addivenendo quindi ad una mera faida campanilistica assolutamente distaccata da ogni pianificazione aeroportuale nazionale.

Così come viene presentato l’ampliamento dell’aeroporto di Peretola è totalmente inadeguato in quanto gli spazi sono appena sufficienti ai lavori previsti nel masterplan e non permettono nessuna variazione futura che si presenterà per le esigenze derivanti dalla domanda in aumento esponenziale del traffico aereo. Vale a dire si propone un aeroporto pensando al presente piuttosto che al futuro. Ma un’infrastruttura importante come quella di un aeroporto deve essere sempre fatta in funzione di sviluppi futuri e questo Peretola non lo permette. È come se si mettesse un quadretto di Lego incastrato in uno spazio oltre il quale non è possibile aggiungere altro. E tutto questo con un grande dispendio di tempo energie e denaro quando la Toscana è già dotata di un grande aeroporto, appunto il Galilei, il cui sito è idoneo a qualsiasi tipo di ampliamento: costruzione di nuova pista oltre le due già presenti di circa 3.000 metri, di un nuovo terminal, o di quant’altro la struttura avesse bisogno.

E risulta abbastanza evidente che la spesa attuale per far sì che il Galilei sia adeguato alla domanda complessiva della regione è decisamente inferiore di quella che occorre per l’ampliamento di Peretola. Ricordiamo ampliamento che una volta effettuato non permetterà altre variazioni nel futuro. Basti pensare che il Vespucci sarebbe dotato di una pista di 2400 metri unidirezionale con atterraggi e decolli in direzione di Pistoia, caratteristica questa che costituirebbe un’ulteriore grande negatività, e non avrebbe neppure una taxiway completa ma solo parziale.

Alla luce di tutto questo veramente non si comprende perché la regione, pur essendo dotata di una struttura aeroportuale già in grado da subito di  far fronte a qualsiasi esigenza, senta la necessità di adeguare un’altra in concorrenza e che procurerà al Galilei una sicura perdita di traffico e alla città di Pisa la perdita di numerosi posti di lavoro in quanto tutto l’indotto risentirebbe della diminuzione del traffico sull’aeroporto Galilei.

Inoltre ci sentiamo di contraddire anche quanto dai vertici della regione viene sostenuto cioè che se non verrà ampliato Peretola l’aeroporto di Bologna diventerà l’aeroporto della Toscana. Il Marconi di Bologna ha un suo bacino di traffico indiscutibile, è molto ampio ma derivante dalle caratteristiche della regione Emilia Romagna. Se un certo numero di  passeggeri toscani (di Firenze principalmente) si sposta a Bologna è perché nulla è stato fatto per velocizzare la linea ferroviaria che congiunge Firenze a Pisa, e se vogliamo forse anche per una forma di accanito campanilismo che nella città del Giglio persiste da sempre.

In realtà tutto sarebbe molto più semplice e veloce se si decidesse di confermare il Galilei come aeroporto principale della Toscana investendo nello stesso e adeguando la ferrovia in modo da poter velocizzare il collegamento. Se questo non avverrà ci troveremo con un aeroporto come il Galilei depotenziato e con un calo di utenza decisamente rilevante. In contrapposizione avremmo un Vespucci potenziato ma con dei limiti per il futuro piuttosto evidenti e soprattutto insormontabili.

Praticamente non avremo mai un aeroporto toscano di massimo livello che avrebbe potuto aspirare a divenire al quarto polo nazionale viste le potenzialità della regione Toscana. Ci sembra veramente assurdo che per mero campanilismo e per l’assurda ottusità e cocciutaggine di certi politici locali e non si debba rinunciare a questo traguardo che ci spetterebbe come Toscana di diritto, e sarebbe del tutto raggiungibile in breve tempo essendo il Galilei praticamente già in grado sin da ora di soddisfare le esigenze del traffico complessivo, o quantomeno in breve tempo è con la necessità di lavori e tempi decisamente limitati.

A riprova di tutto questo, apprendiamo della triste notizia che Alitalia ha deciso di sospendere i voli in partenza da Pisa e lasciare quelli di Firenze. Non è la prima volta che assistiamo a una simile decisione. Negli scorsi anni lo scalo pisano ha già perduto altre compagnie di rilievo come Iberia e Air France. Questa è l’ennesima riprova della volontà di favorire l’aeroporto di Peretola a discapito dello scalo pisano! Come Movimento 5 Stelle rimaniamo fermamente contrari all’ampliamento del nuovo aeroporto di Firenze! La porta della Toscana è e deve rimanere l’aeroporto di Pisa!”.

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