Andrea Cosimi

Archiviata l’enorme delusione derivante dall’essere subito tornati in serie C (chi avrebbe potuto immaginare un finale così disastroso dopo lo splendido pareggio di Tabanelli a Verona… mancavano ben dieci giornate alla fine, salvarsi era decisamente possibile), il Pisa oggi dà l’idea dell’organizzazione e della cura del dettaglio.
Nel momento in cui scrivo a Storo (nella foto) la rosa messa a disposizione di Gautieri presenta alcuni nomi di notevole risonanza: non è eccessivo affermare che, sulla carta, il centrocampo del Pisa è probabilmente tra i più forti di tutta la categoria. Difesa e attacco vanno completati, ma va detto che abbiamo da poco passato la metà di luglio e c’è ancora tutto il tempo per limare e “vidimare” un organico in grado di vincere il campionato.
L’eredità del Pisa di oggi è “pesante”: come ripetutamente ricordato dalla Proprietà, la volontà è di stare in serie C il meno possibile, magari anche una sola stagione.

Non sarà ovviamente facile: anche se il girone di cui dovrebbe far parte il Pisa potrebbe essere relativamente abbordabile, si dovranno fare i conti con squadre tipo Alessandria e Livorno, che certo non staranno a guardare.
Senza dimenticare le classiche outsider, prime fra tutte la Carrarese, dalle quasi incredibili ambizioni di vertice.
Più in generale dovremo confrontarci con i tanti derby nei quali, puntualmente, l’avversario di turno farà della partita con il Pisa l’evento dell’anno.

Questo è ormai il nostro destino: dalla fine della gloriosa “era Romeo” il calcio pisano non è mai più riuscito a stabilizzarsi in categorie più consone al seguito di pubblico che può vantare: amiamo ripeterci e vantarci della nostra grandezza ma i numeri sono impietosi, la B l’abbiamo toccata raramente in 23 anni, la A non sappiamo nemmeno più che “sapore” abbia.

Un lungo susseguirsi di annate nei campetti minori, mentre ci siamo visti sfilare davanti verso le alte sfere le squadre un tempo più anonime e meno blasonate ma con seria programmazione alle spalle e/o capitali da investire.
La speranza è che l’avvento di Corrado sia il prologo di una nuova era di successi duraturi.
Della C e dei piccoli stadi di periferia ci saremmo anche stufati: li conosciamo così bene che abbiamo anche smesso di sognare in grande in tutti questi anni.
B..asta!

Foto tratta da Pisachannel.tv

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