217 views 2 min 0 Commenti

Pisa, la sfida per conquistare il ponte (e la città)

- Primo piano
26 Giugno 2025

Chi vince festeggerà, chi perde resterà al buio. Tramontana e Mezzogiorno, le due parti in cui Pisa è suddivisa dall’Arno, si preparano alla storica disfida, il Gioco del ponte, che nonostante qualche pausa di troppo da secoli accende la passione dei pisani.

L’appuntamento è alle 19 di sabato 28 giugno con la partenza del corteo storico (oltre 750 figuranti in costume). Il pubblico assiepato sui lungarni attenderà l’inizio della “battaglia”, alle 21, con i combattenti dei quartieri chiamati a spingere il carrello posto sul Ponte di Mezzo, esattamente al centro della città della Torre pendente.

A contendersi il Gioco le dodici magistrature (quartieri) che compongono la città, suddivise in due fazioni: la parte di Tramontana (Santa Maria, San Francesco, San Michele, Mattaccini, Calci, Satiri) e quella di Mezzogiorno (Sant’Antonio, San Martino, San Marco, Leoni, Dragoni e Delfini).

Nel 1568 i Medici decisero di rielaborare un’antica tradizione pisana, il Gioco del Mazzascudo, che si disputava nella piazza degli Anziani o delle Sette Vie (oggi piazza dei Cavalieri). Si decise di far svolgere i combattimenti sul ponte Vecchio, armati di un targone di legno: di certo meno cruento che prendersi a mazzate, come avveniva nel torneo medievale.

Il Gioco del ponte ha conosciuto diverse interruzioni. Una delle ultime fu imposta dalla Seconda Guerra mondiale. La ripresa nel 1947 all’Arena Garibaldi poiché tutti i ponti erano stati fatti saltare in aria durante la guerra. Il Gioco tornò sul Ponte di mezzo l’8 giugno 1950. Fece anche una singolare trasferta a Roma, al Circo Massimo, nel 1960, in occasione della chiusura delle Olimpiadi. Dopo il 1963 una nuova interruzione, fino al 27 giugno 1982, quando riprese definitivamente.

Condividi la notizia:
Articoli pubblicati: 2

Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

Lascia un commento