Quando i primi film si rivelarono al mondo erano molto brevi, alcuni sotto il minuto. Il tempo ha ovviamente modificato e allungato le trame al punto di farle durare ore, ma il rimpianto della sintesi, dello spunto breve e intrigante che colpisce e stordisce come un flash o un fulmine a ciel sereno resiste imperterrito e orgoglioso. E si manifesta con i cortometraggi, film che per definizione classica hanno una durata non inferiore ai 5 minuti e non superiore ai 30, anche se non esiste una regola univoca al riguardo. Secondo una legge italiana, infatti, si definisce cortometraggio un film dalla durata inferiore di 75 minuti. Ma ognuno la intende come vuole. Il “corto” è figlio di una scarsità di risorse che aguzza l’ingegno creativo mirando a suscitare lo stupore dello spettatore colpendolo senza mezze misure con storie breve ed efficaci. Vengono così fuori veri e propri gioiellini che quasi sempre stupiscono e fanno pensare talora ancor più dei lungometraggi proprio per la loro immediatezza.
A Pisa si occupa di questi prodotti artistici l’associazione “TRAme Indipendenti” che organizza da ben nove anni un’interessante rassegna internazionale di questi prodotti artistici indipendenti. In questo lasso di tempo gli operatori di tale nucleo associativo hanno selezionato ben 1586 proposte provenienti da 38 Paesi, assegnato 14 premi e realizzato 99 proiezioni pubbliche. Questo importante appuntamento ha il sostegno del Cinema Arsenale di Pisa, del Centro Studi “Commedia all’Italiana” e di partner
istituzionali come i Comuni di Pisa, Capannori, Vecchiano, Vicopisano e Volterra.
L’edizione di quest’anno ha avuto anche il supporto di Emergency e sostiene la campagna “R1PUD1A la guerra” dell’associazione umanitaria, mai così attuale come in questi giorni. I requisiti per essere ammessi alla selezione di quest’anno erano i seguenti: la durata dei corti non doveva superare i 15 minuti, titoli di coda inclusi; essere prodotti dopo l’01/01/2020; non aver partecipato a precedenti edizioni; ad eccezione degli italiani dovevano essere sottotitolati in inglese (i finalisti avevano i sottotitoli in italiano);
potevano essere di qualsiasi genere.

Anche quest’anno l’associazione ha ricevuto molte opere, circa 237 provenienti da circa 34 paesi. Tra questi sono stati scelti i finalisti che anche quest’anno sono stati proiettati al Parco delle Concette, vicino Piazza San Silvestro, di fronte al solito folto pubblico, in due diverse serate, 20 e 21 giugno, presentate con grande piglio e simpatia dal noto scrittore pisano Fabrizio Bartelloni.
Nel corso della prima serata sono stati proiettati 4 documentari (provenienti da Iran, Spagna, Turchia, Polonia) e 6 animazioni (provenienti da Croazia, Emirati Arabi, Portogallo, e 3 dall’Italia). Durante la seconda sono stati visti 10 corti narrativi (arrivati da Italia, Spagna, Turchia ,Usa, Belgio, 2 dall’Iran, India, Francia. Egitto). Sono stati assegnati premi sia da una giuria di qualità sia dal pubblico.
La qualificata giuria di qualità era presieduta dal filmaker e docente Federico Greco e composta da: Bianca Cambiaso (Laureata in SAVS a Pisa e volontaria al cineclub Arsenale); Matteo Cossi (regista, produttore e docente di regia); Sara Lorenzelli (studentessa in Scienze delle Comunicazioni); Veronica Nieri (docente di Etica dei Media all’Università di Pisa); Abramo Tesoro (Presidente dell’associazione TRAme indipendenti); Elisa Torsiello (Critica cinematografica). La qualità dei corti messi in mostra era, come sempre, molto alta, e il compito di scegliere i migliori da parte delle due giurie è stato senza dubbio improbo, ma alla fine il responso è stato il seguente.

Categoria DOCUMENTARI
1ª) CHILDREN OF THE LAKE (IRAN) di MOHAMMAD ALIMORADI
2ª) FREE WORDS:A POET FROM GAZA (TURCHIA) di ABDULLAH HARUN IIHAN
3ª) EUFEMIA (POLONIA) di JERZY CZACHOWSKI
Categoria ANIMAZIONI
1ª) IN OUR HANDS (ITALIA) di CAMILLO SANCISI
2ª) DARK GLOBE (ITALIA) di DONATO SANSONE
3ª) FAMILY PORTRAIT (CROAZIA) di LEA VIDAKOVIC
Categoria NARRATIVI
1ª) MERCATO LIBERO (ITALIA) di GIUSEPPE CACACE
2ª) LUNGE (IRAN) di HAGER HASSANZADEH
3ª) YA HANOUNI (FRANCIA) di LYNA TODOUNT e SOFIAN CHOUAIB
GIURIA DI QUALITA’
Categoria DOCUMENTARI
1ª) THE BOOK OF MARIO (SPAGNA) di DANIEL CHAMORRO
Categoria ANIMAZIONI
1ª) DARK GLOBE (ITALIA) di DONATO SANSONE
Premio ARSENALE
FAMILY PORTRAIT (CROAZIA) di LEA VIDAKOVIC
Categoria NARRATIVI
1ª) LUNGE (IRAN) di HAGER HASSANZADEH
MENZIONE SPECIALE
MERCATO LIBERO (ITALIA) di GIUSEPPE CACACE
Sono senza dubbio risultati molto interessanti i due film della sezione narrativi che hanno calamitato i voti delle due giurie dato che trattavano temi molto attuali. Quello italiano descriveva una situazione che si verifica quotidianamente nelle nostre case, ovvero le fastidiose telefonate dai call-center in cui si cerca in particolar modo di truffare gli anziani con false proposte energetiche provenienti dal cosiddetto MERCATO LIBERO. Nella breve opera il presunto truffato riesce ad uscirne bene in modo astuto.
L’altro è stato l’iraniano LOUNGE, ovvero “affondo”, il colpo che una schermitrice iraniana, conscia della propria forza, vorrebbe assestare alla sua avversaria per vincere un incontro importante se il suo allenatore, spinto dal potere politico, non intendesse proibirle di scendere in pedana dato che una sua vittoria la porterebbe ad affrontare una collega israeliana. La combattuta scelta della ragazza tra accettare o trasgredire coinvolge e fa riflettere, soprattutto in questi giorni.
Sono state due serate veramente molto interessanti per la qualità artistica e i contenuti di tutte le brevi opere mostrate e ispirate a situazioni politiche e sociali che toccano tutti in maniera diretta o indiretta.
Niente di strano dal momento che il cinema, al di là del suo formato, per dirla come il grande Alfred Hitchcock, ”è la vita a cui sono state tagliate le parti noiose”, e anche quando mette in scena il reale non rinuncia a cavalcare negli spazi della fantasia, cosa che attrae e affascina chiunque. D’altronde, come scriveva quel famoso, antico, signore inglese così abile e profondo, “non siamo forse fatti della stessa sostanza dei sogni”?
Guido Martinelli