Grande serata sabato 14 giugno a Fornacette con uno spettacolo intriso di ironia e sarcasmo, che ha anche avuto dei riferimenti storici in quanto si è parlato di tifosi e storia nerazzurra. È stata anche l’occasione per festeggiare i 10 anni dell’associazione INSIEME PER SOGNARE, che ha realizzato una lunga serie di donazioni e iniziative benefiche di tutto rispetto come cure mediche, ludoteche, pulmini, ambulanze, montascale solo per citare alcune iniziative sostenute. Il “marchio di fabbrica” dell’associazione è l’Alloggio Sospeso a tempo indeterminato, volto a sostenere le spese di alloggio dei genitori i cui figli sono ricoverati presso l’ospedale di Pisa. Dieci anni di iniziative lodevoli per aiutare chi ha davvero bisogno. Chapeau!
Lo spettacolo ha raccontato la passione sportiva nerazzurra, con alcuni simpatici riferimenti ai fine settimana vissuti dal tifoso del Pisa, cominciando dalla situazione casalinga, tra una litigata e l’altra con la moglie mentre cerca di carpire le ultime news sul Pisa alla tv. La notte passata insonne tra discoteche e divertimento (sempre per sfuggire all’angoscia della partita). L’arrivo allo stadio (Arena Garibaldi) trionfale, dopo una discussione simpatica con gli steward…
Alla fine della festa una spassosa carrellata di ricordi dei tempi di Romeo, sempre in chiave ironica ed il tutto in vernacolo pisano, con la prima parte dello spettacolo a firma PISAMANIA con testi di Dario Boldrini e la partecipazione di Enrico Signorini (foto sotto). Nella seconda parte dello spettacolo, invece, i testi erano di Cristiano Militello che, tra l’altro, festeggia quest’anno i 20 anni di collaborazione con “Striscia la Notizia“.
Davvero simpatiche performance, hanno fatto scompisciare dalle risate il numeroso pubblico presente, come ad esempio l’impeccabile imitazione del presidente Giuseppe Corrado fatta da Dario Boldrini (foto sotto).
Il tutto accompagnato dalle musiche suonate al piano da Gino Scarpellini, oltre alle partecipazioni di Franceschino Michelotti detto“Franceskino Go” (foto) in veste di mago e chiromante, Marcello Boldrini e della “Funkycciola Street band” di Terricciola che ha intrattenuto il pubblico con alcuni bellissimi brani musicali.
Durante la serata è stato consegnato all’associazione a al suo presidente, Gabriele Pacciardi, un assegno di 5.000 euro, somma raccolta a seguito del decesso sul lavoro di un operaio da parte di alcuni lavoratori appartenenti alla Uilm, sindacato metalmeccanici. La serata è stata condotta magistralmente da Eva Marcello. Presenti l’ex bomber nerazzurro Lamberto Piovanelli (in foto con Dario Boldrini) oltre ad alcune autorità locali. Dario Boldrini lo si è potuto notare spesso vestito da Torre Pendente: non sarebbe male proporlo come “mascotte” alla società nerazzurra per ogni gara del Pisa.
Cristiano Militello, in grandissima forma, ci ha offerto una ricchissima carrellata, oltre che degli striscioni carpiti in ogni stadio anche di personaggi del tifo pisano, fra cui Giulio, il famoso tiratore di scarpe in campo dalla Curva Nord, Rina Pretini Panicucci, la famosa “Gingilla”, Alberto Cosci detto “l’Ingegnere” da Lorenzana, oltre al sottoscritto riguardo ad una vicenda che mi vide protagonosta a San Benedetto del Tronto. In quell’occasione fui rincorso dai tifosi locali e per salvarmi da un linciaggio trovai rifugio in una cabina telefonica. Nel raccontare quell’episodio Militello ha esclamato: “Schiaccia, una telefonata salva la vita!”, suscitando gli applausi della platea
Di seguito abbiamo avuto l’occasione di rivolgere alcune domande a Militello (in alto in foto con me), partendo da una battuta su quanto accadde al sottoscritto in quel di San Benedetto del Tronto: “Tu, caro Schiaccia, sei stato precursore dello slogan con il quale Massimo Lopez fece quella campagna famosa ‘una telefonata ti salva la vita’, quindi avresti potuto fare te lo spot al posto di Lopez”.
A Cristiano chiediamo un bilancio sulla serata.
“È stata una serata a cui, già dall’anno scorso, avevo promesso di partecipare ai ragazzi di “Insieme per sognare”,che mi avevano detto che l’associazione faceva 10 anni e di cercare a giugno di ritagliarmi un momento libero per partecipare. Ho voluto essere di parola, il bilancio è assolutamente positivo perché ho conosciuto Enrico Signorini e Dario Boldrini, mi sembra il risultato sia stato bello”.
Come hai vissuto il giorno della promozione in serie A?
“L’ho vissuto con gli occhi dei miei figli, perché poi, a volte, il destino sa essere anche dolce: ricordo che nel 1982, quando il Pisa andò in serie A, avevo 14 anni ed alla partita decisiva andai con mio padre ed il caso ha voluto che i miei figli, entrambi di 14 anni, abbiano visto la festa della promozione alla stessa età di quando la vide il loro papà. Non sempre capita: un vero e proprio ricorso storico”.
Riguardo alla partenza di Pippo Inzaghi dal Pisa?
“Sono la persona meno indicata per parlare di certe cose tecniche ma ovviamente se n’è parlato tanto; bisogna avere rispetto per il percorso delle persone, penso che il bicchiere rimanga pieno fino all’orlo, perché Inzaghi, con tutti i componenti dello staff e la società ed i calciatori, hanno fatto una grandissima impresa ed alla fine rimarrà questo. Inzaghi probabilmente avrà avuto in passato certe scottature, ad un certo punto ha detto che “la serie A è un’altro sport”, così magari – ipotizzo – i programmi e le vedute non avranno coinciso, tuttavia sarebbe davvero “piccolo” limitarsi all’epilogo della storia per valutarla. Sono cose che capitano anche nello spettacolo, ma il nome di Inzaghi rimane lì, scritto a chiare lettere, come firma della conquista della massima serie. Ora, per il futuro, dalla società – che ha dimostrato di muoversi in modo molto efficace – mi accontenterei che proseguissero le emozioni che ha regalato sinora a piene mani; io sono un ottimista patologico, però nel calcio è tutto irrazionale, quindi diciamo che alla fine prevale…. una grande curiosità”.
Per ultimo, ma non ultimo, abbiamo intercettato Fabio Profeti (foto sotto), noto tifoso di vecchia data e responsabile del gruppo dei Pisani in Versilia, presente alla festa insieme alla moglie Manuela Costa a cui abbiamo chiesto un parere sulla iniziativa di “Insieme per sognare” e poi chiaramente sul Pisa.
“Riguardo all’iniziativa è molto importante per il territorio, ed anche noi come Pisani in Versilia, pur essendo distanti a livello di chilometri, abbiamo sposato questa causa e ci siamo presentati perché ci crediamo. Sono ragazzi che lavorano per fare del bene, oltre ad essere degli amici, con cui ci accomuna l’amore per il Pisa. Riguardo a come ho vissuto il giorno della promozione, per me è stato come sciogliere un ricordo lungo 34 anni: ho pianto, ho gioito, ho festeggiato con mio figlio Michael che ha 32 anni e non ha quindi potuto vedere ovviamente prima la serie A e la aveva vissuta nelle mie descrizioni dai tempi di Romeo. Insieme abbiamo fatto festa con lui e mia moglie sui lungarni dove c’era una città che pullulava di gioia. Pisa e’una cosa diversa dalle altre città e l’amore ed il calore viene fuori. Non ho vissuto in maniera traumatica la vicenda di Inzaghi perché sono consapevole che il calcio moderno, e sottolineo moderno, è diverso dal calcio che abbiamo vissuto ai nostri tempi, è un calcio fatto da interessi e da strade che un giorno ci sono ed un altro che non ci sono più. Una volta chi era una bandiera rimaneva tale, mentre oggi vedi gente che dall’Inter va al Milan, dalla Juventus va al Torino, dal Pisa va al Livorno, speriamo mai, aggiungo, ma detto questo, Inzaghi ha fatto il suo, ha dato tutto ciò che doveva dare, è stato l’allenatore giusto per la piazza, come lo è stato Rino Gattuso e, secondo me, anche Luca D’Angelo. Detto ciò non mi innamoro delle persone ma della maglia, e chi viene a Pisa, sia allenatore che giocatore, deve dare il massimo per essa. Dalla società mi aspetto tutto ciò che ha fatto fino ad ora. Molto probabilmente ha prospettato ad Inzaghi il programma che sappiamo tutti e che sposo in toto, perché questo programma il nostro Romeo lo adottava già tempo fa, lui fu il primo in assoluto a scommettere sui giovani ed a far sì che le campagne acquisti fossero improntate sui giovani, creare plusvalenze cercando di salvarsi. Quindi io,ripeto, sposo assolutamente la politica di questa società”.
Maurizio Ficeli