Sinner bravissimo ma m’importa assai. Lo guardo. Aspetto. In settimana gli amici salernitani di Milano hanno calcato il sentiero che li ha condotti a comprare il biglietto per la partita di Pisa presso la rivendita colorata di neroazzurro. Tutti stupiti appassionati e rispettosi come solo chi sa cosa vuol dire tifare per il calcio che soffre, quello bello, quello della provincia. Auguri di buona partita con auto palpeggi vari. Domenica pomeriggio c’è il MEGA SPARTIACQUE COSMICO. La Salernitana all’Arena dopo che il Sassuolo si è fatto calpestare a La Spezia rimescolando il mazzo.
I più puri dei nostri tifosi vogliono arrivare primi, io che ho i capelli bianchi e sono esperto avrei preferito una vittoria del Sassuolo e avrei firmato per un pareggio. Difficilmente ho scritto male di qualcuno dei nostri eroi, non lo farò stavolta, una vaccata come quella vista all’Arena non è accettabile anche se apprezzo sempre la voglia di affrontare il mondo che ha Marin.
Resto a vedere la partita in casa da solo. Consumo le piastrelle del pavimento andando dal salotto alla cucina dove ho individuato, eleggendolo a mio portafortuna odierno, un monolite di Reggiano che aspettava da 36 mesi di essere sbranato in un’occasione speciale. Ognuno, in fondo, ha le proprie stupide scaramanzie da tifoso. Ci crediamo e come non farlo quando i segnali sono questi.
Il mio amico Pippetto Ignacchiti (guardate i suoi video) ama Moreo, lo farebbe anche fisicamente e inizio a capirlo anche io. Un gigante di carne e fosforo che regola i ritmi della difesa del centrocampo e dell’ attacco. I danesi oggi meravigliosi.
Perché i fischi rivolti a Torregrossa? Non sono d’accordo.
Il triplice fischio finale arriva salvifico come quando scendi dalla funivia. Te la sei fatta sotto ma sei in vetta. Bona Ugo. Superhope. Forza Pisa.
Francesco Fasulo

