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Addio a Torello Latini, re della bistecca fiorentina

- Cronaca, Primo piano
24 Novembre 2024

Le guide di tutto il mondo consigliano il suo ristorante di Firenze, proprio per questo Torello Latini era un’istituzione. Considerato il “re della bistecca alla fiorentina”, si è spento oggi all’età di 73 anni. I funerali si terranno martedì 26 novembre, alle ore 10, nella chiesa di Santa Trinita a Firenze.

Titolare della trattoria di via de’ Palchetti, vicino a piazza Santa Maria Novella, nel suo ristorante “Il Latini”, Torello aveva una dote eccezionale: seduti alla sua tavola tutti ertano uguali. Dall’operaio al vip, Giovanni Spadolini, Leonardo Sciascia e persino l’ex presidente Usa Bill Clinton.

Ad aprire le danze era stato Narciso Latini, babbo di Torello, nel 1911, con l’apertura di una fiaschetteria, portandola avanti con la moglie Maria dietro ai fornelli gestita assieme alla moglie cuoca Maria. Anche il fratello di Torello, Giovanni (scomparso nel 2022), era ristoratore.

Le accoglienti sale del palazzo Rucellai, con decine di prosciutti che pendono dall’alto, sono state il regno incontrastato di Torello, con la cucina fiorentina proposta senza inutili civetterie modaiole, con sapori buonissimi e decisi.

Dal Latini si andava (e si va) a mangiare la bistecca, ovviamente, sapientemente preparata alla brace. Ma spazio anche ai salumi (prosciutto, finocchiona, salame), zuppa di fagioli, ribollita, pappa al pomodoro, trippa alla fiorentina e per chiudere gli immancabili cantucci col vinsanto.

“Con Torello Latini perdiamo non solo un ristoratore capace e appassionato, ambasciatore della tradizione gastronomica fiorentina, ma anche un amico e un imprenditore generoso e sempre attento alle persone più in difficoltà”, ha detto la sindaca di Firenze, Sara Funaro. “Negli anni in cui sono stata assessore al Welfare ho potuto conoscere da vicino il suo grande cuore, in molte occasioni ha organizzato pranzi per i cittadini più fragili a cui abbiamo partecipato con le persone ospitate nelle strutture di accoglienza, altre volte assieme a Caritas sempre per le persone meno fortunate, permettendo a tutti così di assaggiare i piatti della sua cucina. Alla moglie Sonia, alla figlia Emilia e a tutti i suoi familiari e amici va il mio più sentito cordoglio e quello di tutta la comunità fiorentina. Torello resterà nei cuori di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e nella memoria di una Firenze che continua a essere aperta, inclusiva e solidale anche grazie a persone come lui”.

Foto: latinifirenze.com

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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