Nel mondo digitale tra i tifosi del Pisa ci sono tanti salvaschermo con la stessa foto. Non la foto dei figli, non la foto della torre pendente, la foto di Ernesto con le braccia aperte in piedi sui cartelloni dell’Arena, con l’Arena ai suoi piedi. Un brividone mi scorre nella schiena pensando alla festa pagana di quel Maggio.
Che peccato Ernesto, che peccato.
Indelebile tutto per chi era lì. Indelebile per i più piccoli con le lacrime agli occhi, che prima o poi rideranno. Indelebile per i vecchi che forse hanno vissuto l’ultima emozione calcistica in quella notte.
Certo, non sei stato solo questo, però quella foto segna il momento perfetto. La storia. I 30 secondi più belli per i tifosi pisani negli ultimi 30 anni.
Sì, bella Trieste, ma il non capire più niente di quei trenta secondi sudati fradici, faticosi, irripetibili, non è una sensazione facile da replicare. Chissenefrega dell’Europeo vinto da Chiellini e Bonucci. Chi non c’era quella sera all’Arena non può comprendere.
Francesco Fasulo
Foto di Gabriele Masotti