L’esplosione della stagione primaverile, ad onta del meteo, avvicina la fine degli impegni scolastici con gli inevitabili appuntamenti conclusivi di verifiche, interrogazioni e progetti didattici prevedenti i saggi finali. Questa considerazione è arrivata allorché la nostra attenzione è caduta su una interessante tre giorni di saggi musicali, dal 12 al 14 maggio prossimi al Teatro Verdi, organizzati dal pisano Liceo Musicale pisano “G. Carducci”, come la locandina sottostante evidenzia molto bene. Incuriosito e interessato, perché là dove c’è musica di qualsiasi tipo c’è vita, sono andato a cercare di saperne di più andando alla ricerca dell’organizzatore di questi interessanti momenti. In questo modo mi sono imbattuto in  Carlo Deri, insegnante di pianoforte ma anche compositore, pianista, librettista, autore di un opera di musica da camera (Markheim di Stevenson rappresentata nei teatri italiani) creatore di un personale sistema didattico e coordinatore del Dipartimento di Musica del Liceo Musicale  “Carducci” oltre che Direttore d’Orchestra Sinfonica e Coro del Liceo stesso.

Professor Deri, la pregherei di delineare alcuni tratti essenziali del vostro Liceo Musicale…
“Con piacere. Il Liceo Musicale “G. Carducci” è sorto nel 2014, è diretto dalla dalla professoressa Sandra Capparellie ed ha 105 alunni iscritti e una trentina di docenti dell’area musicale. Nella nostra scuola i ragazzi, oltre alle lezioni normali, ne hanno 12 a settimana relative a materie d’indirizzo musicale per un totale di 32 ore. In queste 12 ore è previsto lo studio di due strumenti (uno lo sceglie ogni singolo alunno mentre l’altro viene stabilito dalla scuola), mentre altre 3 ore settimanali sono impegnate in musica d’insieme. All’interno della scuola ci sono, infatti, tanti altri gruppi poiché il nostro Liceo ha una sua autonoma prerogativa, cioè ha riformulato l’orario degli insegnanti per cui si sono ricavati ore per l’Orchestra Sinfonica e il Coro rivolto a tutti gli alunni dalla 1^ alla 5^ senza distinzioni, e con le ore risparmiate abbiamo creato altre orchestre e gruppi di orchestra da camera”..

Cosa s’intende per orchestra da camera?

“Una orchestra con un organico ridotto rispetto alla più grande orchestra sinfonica”.

Ci parla di questa vostra tre giorni al Teatro Verdi?

L’iniziativa, organizzata presso il teatro più prestigioso e importante della città, si dipana in tre appuntamenti diversificati coordinati dal sottoscritto e ovviamente verrà realizzata grazie all’apporto dei miei ottimi e competenti colleghi. Il primo incontro del’11 è rivolto alle orchestre della Scuola Medie, non solo a indirizzo musicale, ed è l’evento finale del progetto regionale “Toscana Musica”. Il secondo, del 12, è il concerto finale dell’attività di orchestra sinfonica e coro del Liceo Musicale diretti da me comprendente pezzi del grande repertorio sinfonico mondiale. Il terzo, del giorno successivo, sarà l’evento finale del progetto ministeriale “Piano delle arti” e interessa teatro, musica e danza, coinvolgendo, per la parte musicale, i percussionisti e altri  artisti in erba del Liceo in qualità di attori e danzatori ed esperti multimediali interessati a realizzare un prodotto finale in tal senso. A quest’ultimo evento contribuiscono pure il Liceo Pesenti di Cascina e il Liceo Artistico ‘Russoli’ di Pisa”.

 Complimenti e buon lavoro.

“Grazie”.

Non contento, ho voluto cercare di saperne un pochino di più anche sulle orchestre scolastiche delle ben 9 Scuole Inferiori coinvolte l’11, e per questo ho scelto, a campione e a caso, la Scuola Media Inferiore “L. Russo” dell’I.C.S. “P. Borsellino” di Navacchio, per sapere dalla voce del docente coordinatore dell’iniziativa come si sono organizzati per questo impegno che li attende al Verdi. Eccomi, di conseguenza, con la professoressa Silvia Barsotti, insegnante di Educazione Musicale della Scuola in questione oltre che musicista polistrumentista (chitarra e clarinetto), con una vasta esperienza musicale extrascolastica alle spalle, nonché attuale direttrice dell’orchestra musicale della Russo.

Com’è nata l’idea di mettere su una piccola orchestra nella vostra scuola?
“La nostra scuola ha storicamente sempre curato la musica d’insieme grazie anche all’opera del mio precedente collega, professor Paolo Carosi, che fondò l’orchestra e il coro con l’ausilio della professoressa Chiara Orsini, nonostante la nostra, è bene sottolinearlo, non sia una scuola indirizzo musicale”.

Quanti alunni/e ne fanno parte?
“La nostra Orchestra consta attualmente di 18 alunni/e che suonano chitarre, tastiere,percussioni, batteria, più voce. Ci siamo esercitati durante tutto l’anno scolastico  in orario extarscolastico per un pomeriggio ogni quindici giorni riuscendo a diventare un gruppo molto unito,obiettivo perseguito sempre  a livello metacongitivo in questa tipologia di attività e da noi pienamente raggiunto. Siamo andati sempre di pari passo con l’attività didattica scolastica e quindi ci siamo esibiti in tutte le occasioni didattiche proposte dalla Scuola prediligendo autori classici e moderni”.

Quanti e quali brani suonerete al Verdi?
“Ne suoneremo cinque, tutti moderni:  Justin Timberlake, Katy Perry, Olivia Newton-John: tutti adattati e riarrangiati per la nostra piccola orchestra. Il nostro obiettivo è quello di infondere un clima di festa e gioia e riversare positività nel cuore di chi ci ascolta, per noi si tratta di una vera e propria mission in questi tempi successivi al terribile periodo pandemdico”.

Mi pare un’ottima idea, complimenti e auguri anche a voi…
“Grazie! E viva la vita!”.

E a questo punto irrompe, a commento di quanto detto e prospettato, come spesso mi succede, una delle tante massime sul fenomeno musicale: “la musica è il suono elettrizzato in cui lo spirito vive, pensa e crea”. E senza tutto questo che vita mesta sarebbe quella dell’essere umano, vero?!

Quindi buona musica a chi la fa e a chi l’ascolta, a grandi e piccini, insomma a tutti.

Guido Martinelli

 

 

 

 

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