Andrea Cosimi

Rientrato a casa, venerdì sera, mi sono andato ad ascoltare la telecronaca di Sky sui passaggi salienti del match. Andatevi a risentire il commento quasi “imbarazzato” sulla inaudita espulsione di Hermannsson. Ecco, io mi chiedo, ma a cosa si riduce l’utilità del tanto celebrato Var quando, in un evidente caso di abbaglio quale quello preso dall’arbitro nella circostanza, non si interviene per suggerire di trasformare il cartellino rosso in giallo?

E qual è la differenza di peso tra il rigore dato al Perugia e quello non dato al Pisa nel primo tempo per fallo di Bartolomei su Morutan? Per non parlare della gestione delle ammonizioni. Meno male che abbiamo vinto, anche se quegli ultimi venti minuti della prima frazione hanno rischiato seriamente di indirizzare l’esito verso una inopinata sconfitta.

Invece, nell’intervallo, è maturata tanta rabbia agonistica in tutti i Neroazzurri, e ciò che rimane agli atti non è solo una splendida vittoria, quanto anche e soprattutto uno straordinario secondo tempo, con una rimonta compiuta in inferiorità numerica, costringendo la squadra di Castori a difendersi, spesso con affanno, e riuscendo a non farla mai tirare nella nostra porta. Prestazione sontuosa, di tutti, anche dei subentrati, e che belle le reti di Marin e Morutan!

Sono già quasi mille i biglietti staccati nel settore ospiti del Tardini. Trasferta abbastanza comoda ed in un orario accettabile, pur se infrasettimanale, per cui immagino che il numero dei tifosi al seguito sia destinato a crescere. Ci aspetta un Parma ritrovato, fresco di autorevole vittoria in quel di Frosinone.

Il Pisa andrà a giocarsela, consapevole di avere di fronte una corazzata costruita per vincere il campionato. Ma intanto venerdì sera abbiamo consolidato il nostro ruolo in questa stagione.

La salvezza si intravede e da lì in poi a vele spiegate potremo puntare ad arrivare più in alto possibile. E attenzione, perché a questo giro qualunque squadra centri uno dei sei piazzamenti playoff potrà salire nell’Olimpo. Pensare e volere in grande si può, a patto di giocare sempre con la stessa intensità e determinazione dell’indimenticabile secondo tempo ammirato poche ore fa.

Andrea Cosimi

 

Foto: Gabriele Masotti

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