Maurizio Ficeli

È finita un’epoca: Robert Gucher, per 5 anni leader e perno della compagine nerazzurra, lascia definitivamente il Pisa Sc. Ce lo aspettavamo, perché già la scorsa estate non era stato convocato per il ritiro di Rovetta. All’inizio di luglio dell’anno scorso gli avevamo dedicato un messaggio di saluto. Quando era stato riaggregato al gruppo squadra per gli allenamenti di San Piero a Grado, moltissimi (noi compresi) avevano sperato in un suo pieno reintegro. Purtroppo non è andata così, d’altronde questo è il calcio, dove anche le bandiere dopo un certo periodo possono essere ammainate.

Rimane il ricordo di un grande leader, in campo e fuori, che ha trascinato la squadra nerazzurra dal 2017, per ben 5 anni, con  184 presenze ufficiali, 13 gol segnati, 24 assist, la splendida promozione in Serie B a Trieste, due salvezze consecutive in cadetteria prima della sconfitta nella finale playoff con il Monza per la Serie A. Non ci pare assolutamente poco.

A livello umano e morale, anche personalmente, ho un bellissimo ricordo. Lo avevo conosciuto quando era a Frosinone, quando ebbi l’occasione di intervistarlo. Quando poi arrivò a Pisa fu facile intrattenere un bel rapporto con lui. Un professionista serio, che sapeva benissimo quando era il momento di scherzare e quando non lo era. Un “uomo spogliatoio” che ha preso per mano la squadra nei momenti difficili dando tutto se stesso per la causa nerazzurra. Sui social si registra un fiume di profonda e giusta riconoscenza, nei suoi confronti, da parte dei tifosi. A me mancheranno anche i suoi scherzi, le sue battute, oltre alla sua umanità.

Robert, sono convinto che a Pordenone farai altrettanto bene, così come hai fatto in tutti questi anni che sei stato all’ombra della Torre Pendente. In bocca al lupo, grande Capitano, a te vada la nostra eterna gratitudine!

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