Paolo Lazzari

Inutile girarci troppo intorno. Quella di San Siro è una sconfitta destinata a corrodere sottopelle a lungo, specie per come è maturata. La Fiorentina esce a testa altissima dal confronto con i campioni d’Italia, penalizzata solamente da un pizzico di malasorte (vedi il palo di Biraghi che ancora vibra) e da scelte arbitrali quantomeno discutibili. Ma la corsa dell’ensemble di Italiano non pare essersi interrotta ed è questo, in fondo, il dato più confortante. Dopo cinque vittorie consecutive la viola si è presentata in campo sfoggiando la sicurezza e l’attitudine giusta. Il primo tempo si è rivelato a tratti scintillante: una prestazione corale armoniosa, illuminata dagli acuti di alcuni singoli che stavano per materializzare un’impresa difficoltosa.

I riflettori bagnano sicuramente il volto concentrato di Barak, mezz’ala che non doveva nemmeno giocare e che invece ha estratto dal suo repertorio una prestazione monumentale, condita dalla rete del momentaneo pareggio. Poi c’è l’ennesima conferma che accompagna Ricky Saponara, ormai da un pezzo redivivo e capace di mutare l’inerzia delle partite con trovate ingegnose. C’è, inoltre, la storia nella storia che riguarda Lollo Venuti: quel salvataggio sulla linea racchiude il senso del contraccambio di cui ogni tanto la vita si ricorda. Dopo la personale debacle contro l’Inter, questo recupero restituisce sicurezza mentale ad un ragazzo troppo spesso finito nel mirino. Non sarà stato decisivo per il risultato finale, ma è stato senz’altro fondamentale per lui.

L’eleganza che ha accompagnato le dichiarazioni alla stampa nel post gara non cancella il senso di ingiustizia che, insidioso, accompagna i pensieri viola. Eppure, serve superare il senso di afflizione per allungare lo sguardo e scoprire che la Fiorentina si sta davvero riprendendo il futuro. Nessuno può dimenticare come il campionato gigliato fosse un avvitamento verso il basso, fino a quattro settimane fa. Ora, anche se l’attacco continua a funzionare ad intermittenza – magari si potranno prendere provvedimenti a gennaio – la squadra ha recuperato qualcosa di molto più importante dei tre punti: la sua identità.

A Milano si è rivista quella Fiorentina sicura e seducente che strappava successi e consensi un anno fa. Il giro di boa imposto dal Qatar servirà per mettere ulteriore ordine dentro idee non più appannate. Il contenuto numero di giocatori inviati alle nazionali potrebbe risultare un fattore decisivo per il prosieguo di stagione. Nel frattempo, comunque, prendiamoci due mesi di buoni pensieri.

 

Foto: Acf Fiorentina (Facebook)

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