Maurizio Ficeli

Buon punto quello conquistato dai nerazzurri al “Ciro Vigorito” al cospetto di un Benevento con diverse defezioni, ma questo non vuol mai dire che un avversario, proprio perché rimaneggiato, sia facile da affrontare. Le azioni più pericolose le ha imbastite il Pisa, vedi, fra tutte, la traversa colpita di Beruatto, che grida vendetta e trema ancora. Riguardo alle prestazioni dei singoli, buone, oltre a quella di Beruatto, quella di Gliozzi, che anche quando non segna è sempre lì ad “infastidire” le retroguardie avversarie; inoltre citerei Morutan, Nagy, Torregrossa, Sibilli, Touré, il buon impegno di Calabresi, la prestazione dell’indistruttibile “Tano” Masucci, di Hermannsson, oltre a Livieri, per quelle poche volte che è stato chiamato in causa.

Stavolta bene la difesa, mentre l’attacco è rimasto all’asciutto, malgrado questo però il Pisa ha avuto le occasioni più pericolose, peccato non essere riusciti a concretizzarle, sarà per la prossima volta, magari sabato con il Cosenza degli ex Andrea Meroni e del ds Roberto Gemmi, a cui vogliamo bene e ringraziamo per quello che hanno fatto per il Pisa.

Ma torniamo alla gara in terra sannita. Il Pisa convince sempre di più e al termine della gara viene festeggiato dai tifosi nerazzurri presenti sugli spalti del “Vigorito” in buon numero, nonostante la distanza di quasi 600 km e le circa sei ore di viaggio. Ma il “Popolone nerazzurro” (per citare Francesco Fasulo) ormai non ci stupisce più per l’attaccamento ai propri amatissimi colori. C’è chi fa grandi sacrifici, chi fa i salti mortali per farsi cambiare di turno al lavoro, chi consuma le ferie e spende bei soldi per essere sempre al fianco dello Sporting Club. Ed anche oggi non era facile essere al seguito della squadra, in quanto il sabato per molti è un giorno lavorativo e poi l’orario alquanto scomodo (14.00) oltre alla distanza: non era proprio “la via dell’orto”, che ha costretto ad una levataccia con partenza, come si dice a Pisa, “a buio strinto” verso le 4.30 di mattina. Come ha fatto ad esempio Sandro Cacciamano, conduttore della trasmissione “Noi siamo Nerazzurri” sul canale YouTube “1909 Solo Pisa”, insieme a Matteo Nocchi, quest’ultimo alla sua prima trasferta in questo campionato, con l’amico ed altrettanto tifoso Davide Barsuglia.

Davide Barsuglia, Matteo Nocchi e Sandro Cacciamano sugli spalti del Vigorito

L’arrivo dei pisani al “Vigorito” è tranquillo, i rapporti fra le due tifoserie sono sempre stati buoni e c’è una splendida giornata di sole. I tifosi nerazzurri si posizionano nel settore loro riservato tirando fuori gli striscioni e creando uno stupendo colpo d’occhio, con instancabili cori di incitamento, ovazioni e continui sventolii di bandiere. Iniziano le ostilità, con un gran tifo da ambo le parti. I supporters nerazzurri sono circa 250 in tutto, ma si fanno sentire come se fossero molti di più.

Ilaria Vettori (“la Pocahontas nerazzurra”) e Massimo Di Gaddo

La porta nerazzurra è difesa da Livieri, che sostituisce Nicolas alle prese con qualche problema muscolare. Il Pisa ha una buona occasione all’8′ con un cross di Beruatto che serve Rus il quale di testa manda la palla alta sopra la traversa. L’arbitro Pezzuto poi, al 14′, non fischia un fallo subito da Gliozzi al limite dell’area. Nerazzurri comunque più sicuri e  tonici rispetto ai padroni di casa. Al 27′ occasione per il Pisa, colpo di testa di Toure’ respinto da Paleari. La ripresa parte con un tiro di Morutan respinto da Paleari in corner: dalla bandierina lo stesso Morutan tira in mezzo, respinge la difesa giallorossa, raccoglie la palla Beruatto il cui potente tiro al volo si stampa sulla traversa. Pisa vicinissimo dunque al vantaggio al 48′. Nel finale peccato per quella palla servita da Torregrossa a Masucci, che non riesce per un pelo ad agganciare. “Tano” si conferma sempre, comunque, una spina nel fianco delle difese avversarie.

Credo meriti una menzione particolare Pietro Beruatto, giocatore in forte crescita dopo un inizio di stagione un po’ incerto; peccato che gli è andata male in occasione del siluro finito sulla traversa. Alla fine il plauso lo merita, giustamente, tutta la squadra oltre che il mister, perché, ricordiamolo sempre, si vince o si pareggia in 11.

Non vi nascondo che prima che iniziasse la gara, sapendo di un Benevento rimaneggiato, avevo previsto una vittoria, e le occasioni più pericolose per segnare le abbiamo avute noi: non credo di peccare di faziosità nel sottolineare questo, ma alla fine, in serie B, basta smuovere la classifica. Quindi un buon punto, anzi, se si fossero pareggiate ad inizio campionato certe gare, penso a Cittadella o a Bolzano, a quest’ora saremmo stati più in alto in classifica. Adesso prepariamoci ad affrontare il Cosenza fra le mura amiche sabato prossimo, un successo con i silani è assolutamente alla nostra portata.

Maurizio Ficeli

 

BENEVENTO – Paleari; Leverbe, Capellini, Pastina; Letizia, Karic, Schiattarella, Foulon (73′ Masciangelo); Improta (68′ Koutsoupias), Farias; La Gumina (68′ Forte). A disposizione: Manfredini, Lucatelli, Thiam Pape, Agnello, Basit, Perlingieri, Veltri, Aronica, Sanogo. Allenatore: Fabio Cannavarov

PISA – Livieri; Calabresi (74′ Esteves), Rus, Hermannsson, Beruatto; Tourè, Nagy, Marin (57′ Ionita); Morutan (74′ Masucci), Gliozzi (63′ Torregrossa), Sibilli (57′ Tramoni M.). A disposizione: Andrade, Canestrelli, Jureskin, Mastinu, De Vitis, Barba, Cissè. Allenatore: Luca D’Angelo

Ammoniti: Sibilli (P), Marin (P), Foulon (B), Calabresi (B), Improta (B), Leverbe (B).
Arbitro: Ivano Pezzuto (Lecce)

 

Foto e video di Matteo Nocchi e Sandro Cacciamano

Scrivi un commento