Un’altra scrittrice presente nello stand delle Edizioni Marchetti, in questo pomeriggio affollato di lettori, autori e libri del Pisa Book Festival, è Yuri Leoncini, che gentilmente non si sottrae alla richiesta di uno scambio di battute con noi de L’ Arno.it.

Dottoressa Leoncini, si presenti…

“Dunque, io mi chiamo Yuri Leoncini, ho un nome maschile ma sono una femmina, vengo dalla città di Piombino, il famoso porto per l’Isola d’Elba, e abito a Pisa dal lontano 1990 perché ho frequentato qui l’università di Lettere moderne e sono rimasta poi qui a vivere e a lavorare. Sono un’insegnante di lettere della scuola secondaria di secondo grado, ora all’ l’Ipsar Matteotti di Pisa, ed è un lavoro che amo molto e a cui mi dedico con gran passione”.

Ci parli della sua attività di scrittrice con le Edizioni Marchetti…

“Con Elena Marchetti ho pubblicato due romanzi che hanno come tema la scuola, gli adolescenti e il bullismo. Il primo romanzo fu “Io come Pinocchio” che tratta il tema del bullismo più legato agli anni 90, diverso dall’attuale cyberbullismo, la piaga sociale che caratterizza i nostri giorni. È un libro forte, che descrive situazioni al limite perché la collana che l’aveva pubblicato era la collana pulp. Il secondo è stato “Io lo giuro # b f” dove le iniziali b f stanno per best friends, che è un libro più adatto a dei ragazzini dai 15 ai 16 anni. Parla soprattutto di pregiudizi perché la protagonista è una ragazza sinti e ho raccontato i pregiudizi e le difficoltà di una persona che vive nella comunità sinti perché non si sa quasi niente dei rom e dei sinti, e lei diviene vittima di un bullismo di natura razziale”.

Sta lavorando a qualcosa di nuovo?

“Sto lavorando a delle idee e vorrei pubblicare sempre con Marchetti. A dir la verità mi piacerebbe ritornare al genere di raccolta di racconti come è stato il mio “Mi piacciono i baci” pubblicato con Gaffi di Roma, che comprendeva cinque racconti immersi in un viaggio nell’universo dei cinque sensi. Con Elena stiamo lavorando ad una raccolta di racconti e anche all’idea di un nuovo romanzo che è ancora in fase di pensiero”.

Qual è il ruolo della letteratura nella sua vita?

“Un ruolo importante perché  essendo  un’insegnante di lettere credo che la letteratura sia la chiave giusta per insegnare. Mi piace sottolineare che nella mia metodologia di docente ne seguo una americana della Columbia University che si chiama il “writing and reading workshop” per cui lavoro usando sia un laboratorio di lettura che quello di scrittura, dove la lettura assume un ruolo fondamentale. Purtroppo nella scuola la lettura si pratica molto poco, mentre questo laboratorio parte dall’assunto che leggere è la prima cosa che serve per acquisire competenze linguistiche. Per questo a scuola facciamo lettura ad alta voce e lettura individuale  dato che la scuola deve essere il motore per spingere i ragazzi verso la vera e buona letteratura”.

 Quali sono gli autori che lei ama?

“Sono tanti. Ultimamente sono innamorata di Goliarda Sapienza, autrice fantastica pubblicata postuma. Poi leggo Eraldo Baldini che mi ha tenuto a battesimo nel mio primo libro di racconti scrivendone la prefazione. Ian Mc Ewan è stato un mio amore di gioventù ma i suoi ultimi romanzi mi hanno deluso. Mi piacciono, poi, autori che piacciono anche ai ragazzi come Gabriele Clima, Antonio Ferrara e altri”.

Finiamo anche con lei col classico quesito: la letteratura salverà il mondo?

“Secondo me la letteratura e la cultura potrebbero essere le uniche due cose che salvano il mondo dalle derive sociali, politiche e altro. Più so, più conosco e meno sarò vittima delle influenze di culture che si basano proprio sulla mancanza di cultura, informazione, lettura”

Grazie. Ottimo e molto interessante.

Guido Martinelli

 

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