Partire e non ritornare, quante volte abbiamo desiderato scappare dalla routine monotona? Ebbene con il programma Erasmus si può assaggiare una vita diversa. Improvvisamente si cambia paese, cultura, lingua, e soprattutto università. Si studia con altri metodi, sostenendo alcuni degli esami più noiosi della propria università in un nuovo contesto internazionale.

Ayda, classe 1993, mezza pisana e mezza iraniana, dopo il diploma del liceo linguistico, non aveva dubbi: provare a girare il mondo il più possibile. Una scelta di vita, una passione, un vizio. L’Erasmus le permetteva di coniugare gli studi universitari in mediazione linguistica e i viaggi.  Non si è fatta sfuggire questa opportunità per crescere e maturare, uscendo dal nido famigliare, incontrando difficoltà ma anche molte opportunità.

Nel 2018, come a moltissimi altri studenti, il programma Erasmus le consente di partire per un’esperienza internazionale, fuori dalle proprie mura toscane, verso Parigi, la metropoli romantica per eccellenza. All’Università di Paris Nanterre, l’Erasmus dura quasi cinque mesi, un semestre universitario.  Vive dentro il campus universitario piuttosto fatiscente della periferia parigina; fa la baby sitter, entra in musei e castelli gratis, e visita altre città francesi. Continua a studiare il francese, e si immerge nello studio dell’arabo per i francesi, un’esperienza che per così dire mistica.

Al ritorno a Pisa, l’esperienza l’ha maturata; vede il mondo e la propria città da una dimensione diversa, prima sconosciuta.  Si laurea all’inizio della pandemia, quando ancora non si facevano le proclamazione telematiche, ma con una semplicissima email.

La pandemia, la sprona a tornare a vivere con più intensità di prima, e allo scroccare del 2022, parte per il suo secondo Erasmus della magistrale con una destinazione piuttosto inconsueta: Jyväskylä,  piccola città universitaria finlandese, alter ego di Pisa, in una terra poco conosciuta, ai confini del mondo.

In questi sei mesi, la gelida Finlandia le ha insegnato molto; raggiunge i -22 gradi sotto lo zero, scivola sulla neve abbondante, perfeziona gli studi di francese e di  spagnolo,  e si ritrova a fare l’assistente ad un professore italiano. I metodi di studio sono molto diversi da quelli italiani, piuttosto tradizionali. In Finlandia domina il concetto dello studio organizzato ma rilassato e tranquillo, unendo le diverse esigenze dello studente in una cornice paesaggistica da mondo incontaminato. La terra delle saune le insegna molte parole, e le concede anche qualche viaggio nelle vicine Lapponia, Stoccolma e Tallinn, scoprendo l’atmosfera nordica, che svanirà con l’escursione termica di giugno di Pisa.

L’ Erasmus è un’insieme di avventure, di arricchimento culturale e sociale, di vite che si incrociano in una nuova dimensione.

Adesso Ayda, è alla vigilia della fine dei suoi studi della laurea magistrale, ma ancora nuove avventure attenderanno la pisana dal nome esotico, come in un cerchio non è ancora chiuso: terminerà i suoi studi in un altro paese, prossima destinazione, Spagna!

Ayda Arefeh AmirRiahi 
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