Maurizio Ficeli

La stagione calcistica 2022/23 ha avuto inizio in questi giorni con le consuete visite mediche di idoneità ai giocatori nerazzurri che sono rientrati alla spicciolata in città in attesa di raggiungere il ritiro di Rovetta. Fra di essi ci sono i confermati, ai quali, nel prosieguo della preparazione, si aggregheranno i volti nuovi a cui la società sta lavorando, mentre altri ci lasceranno. Fra questi ultimi c’è Robert Gucher dopo ben cinque anni di militanza con i colori nerazzurri. Un grande capitano sia dentro che fuori dal campo, protagonista di tante battaglie che hanno contribuito ai successi del Pisa dal suo arrivo fino ai giorni nostri, culminati con la fantastica giornata della promozione in serie B in quel di Trieste.

In questi cinque anni intensi il centrocampista austriaco oltre a dare tutto se stesso in campo è stato pronto a sacrificarsi, mettendosi da parte per il bene della squadra, quando necessario, senza far mai mancare ai compagni in campo l’incitamento dalla panchina.

Chi scrive ha dei ricordi personali bellissimi, il mio rapporto con lui cominciò già da prima che venisse a Pisa, quando militava nel Frosinone. Era la vigilia di una partita fra Pisa e Frosinone del campionato di serie C, che si giocò all’Arena, per la precisione domenica 24 marzo 2013, gara poi vinta dai nerazzurri 2-1 con un gol su rigore segnato da Ciccio Favasuli. Nella settimana precedente avevo chiesto all’allora addetto stampa della società ciociara, Domenico Verdone, di poter intervistare qualche giocatore del Frosinone e lui mi mise a disposizione proprio Gucher. Ne venne fuori una bella intervista, che poi gli feci avere e lui ne rimase soddisfatto, ringraziandomi e facendomi i complimenti.

Quattro anni dopo, neanche a farlo apposta, arrivò a Pisa e chiaramente fu per me più semplice intrattenere rapporti di amicizia e cordialità con lui, visto che già ci conoscevamo. Una persona semplice, umile, cordiale, con cui ho condiviso anche alcuni scherzi. Ad esempio, visto il mio passato di cantore nel coro Polifonico di San Francesco, sovente per allietare l’ambiente mi chiedeva di dedicare qualche canto a qualche suo compagno, oppure qualche poesia in vernacolo pisano così “per ruzzà” e farci due risate. Una persona, però, seria e altamente professionale che sapeva quando era il momento di scherzare e quando invece bisognava fare sul serio e tirare fuori gli attributi, e i risultati prestigiosi raggiunti dal nostro Pisa dal 2017 fino ad ora hanno senza alcun dubbio anche il sigillo di un grande Capitano, come lui ha sicuramente saputo esserlo in tutti questi anni.

Un condottiero che ha avuto la capacità, fin dal suo arrivo, di legare alla grande con tutta la tifoseria pisana, interpretandone alla perfezione il carattere e i sentimenti, facendo vivere a tutti noi grandi emozioni che resteranno indelebili nella mente di chi ha il sangue nerazzurro e rossocrociato nelle vene.

Numerosi sono stati i messaggi di saluto a lui dedicati nelle varie bacheche Facebook dei tifosi, in segno di affetto e riconoscenza verso un Capitano il cui ricordo rimarrà indelebile nei cuori dei supporters nerazzurri.

Caro Robert, il Pisa è il nostro grande amore e, lo ripeteremo fino alla noia, va sempre avanti a tutto, ma i tifosi non dimenticheranno mai chi ha sputato sangue e sudore per la maglia e tu sei indubbiamente uno di quelli. In bocca al lupo, Robert, con un saluto affettuoso alla tua consorte Lisa e a tua figlia Camilla. Rimarrai sempre nei nostri cuori e Pisa sarà per sempre la tua casa.

Maurizio Ficeli e Robert Gucher

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