Le statue ricoperte da un lenzuolo fanno sempre una brutta impressione, qualunque sia il motivo. Nel 2016 per non “turbare” il presidente iraniano Rohani in visita a Roma furono coperte alcune sculture raffiguranti soggetti nudi esposte ai Musei Capitolini. Da qualche giorno a Firenze il sindaco Dario Nardella ha fatto coprire il David di Michelangelo di piazza della Signoria (si tratta di una copia dell’originale). Un drappo nero ricopre la statua. Per quale motivo? Lo spiega lo stesso Nardella al quotidiano La Nazione: si tratta di un “gesto di dolore e di lutto per tutti i caduti di questa guerra, i civili ucraini, i militari ucraini ma anche i giovani militari ucraini che sono stati mandati a morire sul fronte da Putin, per un motivo che neanche loro conoscevano. Il David è il simbolo della lotta contro la tiranni”. Già, è un proprio un simbolo quella statua, conosciuto in tutto il mondo. Ma che senso ha tapparlo?

Resterà così (coperto, ndr) fino alla fine della guerra in Ucraina“, ha detto il sindaco di Firenze lo  scorso 6 marzo (guarda il video).

L’idea però ha suscitato non poche perplessità. Critiche anche da Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi: “Le statue nei musei e sulle piazze delle nostre città hanno un forte valore non solo artistico ma educativo, poetico, identitario, di incoraggiamento individuale e collettivo. Vestirle o tatuarle con proiezioni di loghi commerciali o di messaggi politici falsa il loro senso e nolente o volente le banalizza, spesso ridicolizzandole. Coprirle invece completamente, per qualunque motivo, equivale a una censura, e pertanto si oppone ai fondamenti della società libera”.

Nardella non gradisce le critiche e replica stizzito: “Con migliaia di morti in Ucraina e un dolore immenso, c’è chi trova il tempo di fare polemiche. Fermo restando che non c’è nessuna censura e che il David di Michelangelo è ben visibile e custodito alla Galleria dell’Accademia, trovo certi commenti offensivi, inutilmente polemici e irrispettosi nei confronti della comunità ucraina presente con me in piazza della Signoria in un momento di grande dolore e cordoglio a causa della guerra”. E risponde per le rime pure a Schmidt. “A proposito di arte ridicolizzata, fossi in Schmidt mi preoccuperei dei lavori infiniti agli Uffizi perché se c’è qualcosa che ridicolizza la città sono le indegne gru che sono lì da 30 anni”. Poi fa sapere che il drappo nero “sarà tolto, come previsto, sabato quando ci sarà la grande manifestazione europea per la pace”.

Coprire il David in segno di lutto contro la guerra? “Ma no. Io non l’avrei fatto”, dice lo storico dell’arte Antonio Paolucci, ex ministro dei Beni culturali. “Utilizzare le opere d’arte in questo modo mi sembra sbagliato”.

“Il sindaco di Firenze Nardella non imiti Putin – dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli  (Fratelli d’Italia) – ed eviti di riprodurre i tic dei liberal progressisti che per condannare il presidente russo se la prendono con gli artisti russi, gli scrittori russi morti quasi 150 anni fa, gli sportivi russi, facendo strage di innocenti. Nardella arriva al tafazzismo di coprire il capolavoro assoluto (la sua copia) di Michelangelo, per protestare contro la guerra, senza rendersi conto del terribile errore di valutazione: oscurando il David ha oscurato la potenza del piccolo che si batte contro il gigante facendo oltretutto e paradossalmente il tifo per Putin”.

 

Foto: Ansa (ilGiornle.it)

 

3 Comments

  1. Con rammarico ogni qualvolta avviene qualche fatto che può sconvolgere le popolazioni arrivano sempre le azioni scoordinate dei nostri politici che dimostrano un bassissimo Q.I. Azioni che ritengo da persone colpite da demenza precoce.

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