Luca Bocci

Torniamo ad occuparci della luce dell’inverno, la grande festa che celebra la fine dei giorni più cupi ed il prossimo arrivo della primavera. Il Carnevale, in Toscana ma non solo, vuol dire una cosa sola: Viareggio. Se a colpire l’immaginazione sono i giganteschi carri, disegnati con una sottile perfidia che può essere solo frutto della gente di questa nostra Toscana, dietro al grande spettacolo c’è un vero e proprio universo, un esercito di oltre 3500 tra dipendenti e volontari che fanno in modo che tutto vada per il verso giusto. Piuttosto che provare a spiegarvelo dall’esterno siamo andati a sentire un “carnevalaro” d’eccellenza che sa tutto quel che c’è da sapere sul Carnevale d’Italia, il presidente emerito della Fondazione del Carnevale di Viareggio, Alessandro Santini.

In questa lunga chiacchierata potrete scoprire tutti i retroscena di questo evento famoso in tutto il mondo, da pillole di storia ad aneddoti gustosi frutto di una vita dedicata a questa festa popolare che mette assieme arte, passione, tecnologia e capacità organizzative. Santini ci ha raccontato come il suo amore per il Carnevale sia nato da bambino, quando, vestito da Robin Hood, rimase affascinato da un enorme carro – e da un piccolo cane che passeggiava come se niente fosse sul palco rotante. Abbiamo parlato anche di come la macchina dietro allo spettacolo sia molto più complessa di quanto molti immaginino, cosa succeda ai carri dopo che le sfilate sono finite e di come la competizione tra i vari maestri carristi per salire di categoria e poter realizzare quei giganti di cartapesta che catturano l’attenzione del mondo sia presa molto sul serio in Versilia.  ASCOLTA L’INTERVISTA

Veramente gustosi, poi, sono gli aneddoti, come quando nel 2011 si ritrovò a 28 metri di altezza, sul cappello del carro che raffigurava il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e non riusciva più a scendere. Con lui abbiamo parlato anche di come tra gli appassionati dell’arte del Carnevale di Viareggio ci fossero personaggi insospettabili, dal “comandante” Achille Lauro, al presidente del Nicaragua, che ha voluto il gemellaggio tra il carnevale di Managua e quello in Versilia. I modi nei quali questo evento unico al mondo ha portato ovunque la bandiera dell’Italia e della Toscana sono stati molteplici, da quando furono i maestri carristi ad organizzare la cerimonia di apertura dei Mondiali di calcio Italia ’90 a quando gli organizzatori del Gran Premio di Singapore si comprarono un gigantesco carro animato da mettere nel paddock, accanto al palco dove si stava esibendo Madonna.

A sentire Santini, però, il vero modo di sentire fino in fondo lo spirito e l’anima di questa gente e della manifestazione che l’ha resa famosa nel mondo è di partecipare alle tante feste rionali che precedono le sfilate. Qui, oltre alle specialità della Versilia, potrete capire perché il Carnevale, da queste parti, va molto oltre allo spettacolo che si vede in televisione. Questo viaggio nel dietro le quinte del carnevale è davvero affascinante. Prendetevi una bevanda calda, uno snack e seguiteci fino alla fine – non ve ne pentirete!

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Alessandro Santini, carnevale di Viareggio estivo

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Un vecchio ritaglio de La Nazione degli anni Ottanta
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