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Marron glacés, lo stabilimento lascia la Toscana. Quello che bisogna fare ora…

- Economia
29 Dicembre 2021

Le prese di posizione dogmatiche non ci interessano. Lasciamo agli imprenditori l’onore e gli oneri di prendere le decisioni più importanti per le loro attività. Ci sembra bizzarro, tuttavia, che un prodotto di eccellenza locale come i marron glacés di Marradi (Firenze) non debbano più essere prodotti nel borgo toscano. Bizzarro perché, com’è noto, Marradi è una delle capitali indiscusse dei marroni. Eppure, nonostante questo, l’Ortofrutticola del Mugello ha deciso di chiudere lo stabilimento e spostare la produzione a Bergamo. A dare la notizia è Tommaso Triberti, sindaco di Marradi.

“Purtroppo torno a scrivere per una comunicazione davvero terribile e totalmente inaspettata – scrive su Facebook -. Ci hanno informato della volontà della nuova proprietà dell’Ortofrutticola del Mugello di chiudere lo stabilimento di Marradi per spostare tutto a Bergamo. Questa è una pugnalata al cuore del nostro paese, capitale del Marrone, e della nostra comunità. La fabbrica dei marroni, come la chiamiamo noi, è la fabbrica di Marradi, un punto di riferimento e un volano per tutto il territorio e faremo di tutto perché questo non accada. Abbiamo tutti un familiare, un amico, che ci lavora. È un presidio fondamentale per garantire la vita della nostra piccola comunità. Domani, insieme ai sindacati, parteciperemo all’assemblea dei lavoratori e stiamo informando tutte le istituzioni di ogni ordine e grado. Metteremo in campo tutte le forze che abbiamo per scongiurare questo durissimo colpo, all’economia del nostro paese, certo, ma prima ancora a tutta la nostra comunità. Mai avremmo pensato di dover combattere questa battaglia. Marradi nei momenti più difficili ha sempre dimostrato di essere unita e mai come questa volta c’è bisogno di tutti. Oggi ci raccogliamo attorno ai lavoratori e alle loro famiglie. Uniamoci tutti per cercare e trovare soluzioni, per garantire un futuro alla nostra fabbrica, qui dove ha le sue radici. Ringrazio tutte le forze istituzionali, sociali e politiche che stanno facendo quadrato. Insieme combatteremo questa battaglia per il futuro del nostro territorio”.

Anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha detto la sua: “Non possiamo permettere che la comunità di Marradi venga colpita al cuore, nelle famiglie, nelle persone, nelle speranze che danno vita e certezze per andare avanti. Se oggi tocca a Marradi con un vantaggio immediato per Bergamo, domani starà a Bergamo per un’altra realtà. Bisogna aggredire letteralmente questa modalità non solo a livello di normativa europea ma anche nazionale. La delocalizzazione non è un problema solo internazionale ma anche interno. È un meccanismo sbagliato che consiste sostanzialmente nel trasferire attività produttive che fanno profitti in altre aree dove proprietari e azionisti guadagneranno ancora di più, scaricando per questo motivo la mano d’opera, accantonata come un’appendice. I lavoratori sono attori primari della generazione della ricchezza, ma ne vengono estromessi. La decisione della nuova proprietà dell’Ortofrutticola del Mugello di chiudere lo stabilimento di Marradi per spostare l’attività a Bergamo oltre a essere inaspettata deve essere fondata su motivazioni veramente gravi per poter essere sostenuta. Sia chiaro che noi non staremo a guardare”.

Perché si è arrivati a questo punto? Quali problemi irrisolti ci sono a Marradi, quali richieste ha la proprietà? Quali e quanti segnali d’allarme sono stati inascoltati? Bisogna parlarne. Ma sarebbe stato meglio parlarne prima. Può essere che sia un problema esclusivamente economico e che a Bergamo ci siano condizioni economico-produttive più vantaggiose. Però è lecito anzi doveroso discuterne insieme, cercando di trovare una soluzione. Niente va mai dato per scontato. Sia ben chiara una cosa: Marradi è e resterà la patria del Marron Buono, “punta di diamante” del marchio IGP della zona del Mugello.

La presenza del castagno su questo territorio e l’ottima qualità dei suoi frutti ha permesso di far nascere la “Strada del Marrone del Mugello di Marradi”, una bella iniziativa che coinvolge tutto il Comune e offre al turista un vero e proprio “viaggio” attorno al castagno (www.stradadelmarrone.it ). Diversi sono i prodotti a base di castagne, i marrons glacè e la torta di marroni di Marradi sono l’emblema della cultura del luogo, gli anziani del posto custodiscono ricette antichissime. Ogni anno a ottobre è possibile raggiungere Marradi con uno splendido treno a vapore, visitando la celebre sagra delle castagne e gustando i prodotti della gastronomia locale. Questo immenso tesoro non potrà mai essere scalfito da una delocalizzazione. Chiude lo stabilimento? Hanno deciso così i proprietari? Benissimo… mettendo insieme le migliori risorse del territorio, non solo di Marradi, avete idea di quale potenza di fuoco si può generare? Con i necessari aiuti e le migliori sinergie che un’intera regione può sviluppare state certi che i marron glacés di Marradi potrebbero conquistare quote di mercato così importanti da non essere più in grado di soddisfare le richieste. Occorre lavoro, dedizione e intelligenza. L’unico errore è restare seduti e vivacchiare di rendita. Quello che, forse, è stato fatto sino ad ora. Rimboccatevi (e rimbocchiamoci) le maniche, c’è parecchio da lavorare!

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Giornalista.

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