Basta una semplice ricerca su Google per rendersi conto di quanto sia cambiata la percezione che noi toscani abbiamo nel resto della Penisola. A quanto pare saremmo “maleducati”, “cattivi” e, soprattutto, “antipatici”. Un cambiamento epocale rispetto a solo 30 anni fa, quando il nostro accento faceva simpatia e la nostra passione per lo sberleffo risultava molto gradita al resto degli italiani. Siamo davvero cambiati rispetto al passato o questa ondata di insofferenza verso i nostri modi un poco sopra le righe, la nostra ironia sferzante e la tendenza a prendere tutto e tutti per i fondelli ha origini diverse? ASCOLTA LA STORIA

Parecchi danno la colpa alla cosiddetta invasione dei “toscani”, quelli che secondo Stanis La Rochelle della serie cult “Boris” avrebbero devastato il Paese con il loro accento diventato ubiquo al cinema e in televisione e la loro comicità dozzinale. Certo non agevolati dalla prova non stellare dell’ex sindaco di Firenze Renzi e del suo “giglio magico” che dal 2015 ha occupato militarmente ministeri, partecipate e segreterie, sono stati i tanti epigoni di Roberto Benigni a causare questa reazione allergica verso certi aspetti non propriamente edificanti del nostro carattere nazionale? Per molti la colpa di questa ondata latente di antipatia starebbe nell’aver puntato quasi esclusivamente sugli aspetti più triviali, sguaiati della toscanità, rafforzando nel frattempo i peggiori stereotipi che circolano sulla nostra regione. La cosa però più preoccupante è che il successo dei vari Panariello, Pieraccioni e soci avrebbe innescato una sorta di circolo vizioso, scatenando una corsa al ribasso che ha spinto molti toscani ad una corsa forsennata verso la comicità più spicciola, intrisa di volgarità. Forse però la questione è più profonda, forse la nostra ansia di prendere in giro il mondo nasconde la nostra insicurezza rispetto al posto nel mondo che avrà in futuro la Toscana.

Forse l’aggrapparci a quel periodo storico nel quale la nostra regione era la locomotiva d’Europa, il toscano era la lingua franca del commercio e tutto veniva pensato e misurato in fiorini è un modo per accettare il fatto che non torneremo mai più ad essere il centro del mondo? O forse c’è qualcosa di ancora più profondo.

Come la pensate voi? Siamo davvero così antipatici? Tutta colpa dei comici o della stessa immagine della Toscana, che non riesce più a descriversi se non accettando gli stereotipi della pubblicità? Fatecelo sapere partecipando alla conversazione sui nostri profili social:
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3 Comments

  1. Scrivete cosa vi pare ma tanto a noi toscani ci importerà sempre una bella segXna di quello che pensano gli altri. Lo diceva Curzio Malaparte che tutti ci avevano sulle scatole negli anni ’50, ci accontenteremo se lo penseranno ancora nel 2021. Gli italiani hanno, invece, un complesso di inferiorità nei confronti di noi toscani perché siamo gli unici che possono andare all’estero a testa alta mentre invece costoro sono presi a bucce di co’omero sul groppone in ogni dove. Saluti a tutti e chi un’è toscano stianti.

  2. Che la Toscana sia una terra meravigliosa non si discute. Ma ogni volta che siamo venuti a Firenze, Lucca, Viareggio, Livorno ecc ecc, si sono verificati spiacevoli episodi. Una maleducazione boriosa che in nessun’altra regione ho trovato, e per lavoro viaggio molto. Gentaglia scontrosa e dalle pessime maniere tra il personale di bar, baretti, ristoranti e alberghi a quattro stelle, che di stelle ne meriterebbero nemmeno due.

    • Fai una bella cosa caro Giovannino, la prossima volta rimani a casa tua. Tanto noi si fa i soldi con gli americani, gli inglesi e gli olandesi. Di voi si fa volentieri a meno.

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