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Vicofaro, la Regione Toscana stanzia 200mila euro per “alleggerire” la situazione

- Politica
1 Aprile 2021

Il centro della parrocchia di Vicofaro, che ospita diversi immigrati, è finito spesso al centro delle cronache, anche per gli scontri dialettici molto forti tra don Massimo Biancalani, il parroco, e Matteo Salvini, leader della Lega. La struttura, che è arrivata a ospitare duecento e oltre persone, ha vissuto momenti difficili nei mesi scorsi, anche per il Covid, con l’Asl che aveva chiesto al vescovo di Pistoia e a don Biancalani di provvedere con urgenza allo sgombero dei locali, per evitare rischi di contagio. Il sacerdote polemicamente aveva risposto così: “Vogliono usare il covid per smantellare Vicofaro”. Dopo mesi di attesa e alcuni interventi tampone, ora si muove la Regione Toscana: con una delibera la giunta ha stanziato duecentomila euro, mettendo in cantiere un avviso pubblico per “interventi a carattere regionale finalizzati all’accoglienza straordinaria e temporanea da parte di enti del terzo settore, presso proprie strutture o immobili in gestione, per un periodo non superiore a cinque mesi di persone in condizione di vulnerabilità e difficoltà sociale in uscita dalla comunità di Vicofaro”. È il frutto del lavoro portato avanti dal prefetto di Pistoia, dal sindaco, dalla Asl Toscana Centro, dalla Regione Toscana e ovviamente dalla parrocchia di Vicofaro.

Serena Spinelli, assessore regionale alle Politiche sociali, spiega che “è il primo passo di un lavoro che vede la massima collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti, che ringrazio, con l’obiettivo di dare piena attuazione all’ordinanza firmata dall’ex presidente Rossi per il decongestionamento della parrocchia di Vicofaro. Per farlo abbiamo fortemente voluto una modalità che tuteli la salute degli ospiti e della comunità tutta, valorizzando al tempo stesso la rete del terzo settore e l’attività di accoglienza e solidarietà svolta da don Biancalani. Un’assunzione di responsabilità e un coinvolgimento necessario da parte degli enti locali, insieme a quello del sistema socio sanitario regionale, chiamati a condividere e a contribuire all’attuazione di progetti in linea con la tradizione di accoglienza e integrazione della Toscana. La Regione ha deciso di stanziare per questo 200mila euro e auspichiamo quindi l’arrivo di proposte che, grazie anche alla collaborazione dei servizi sociali e delle Società della Salute, possano contribuire al raggiungimento degli obiettivi e per una migliore e diffusa accoglienza dei migranti”.

L’avviso arriverà entro 15 giorni. Subito dopo i soggetti interessati avranno un mese per presentare i loro progetti. L’accoglienza, come previsto, potrà durare al massimo cinque mesi. Una volta terminato il progetto si spera di trovare una collocazione stabile a tutte quelle persone, anche se non si sa come.

Chi vorrà partecipare al bando dovrà presentare un progetto di accoglienza per un massimo di cento persone (provenienti da Vicofaro), all’interno del territorio regionale, rivolto a persone in condizione di “vulnerabilità e difficoltà sociale, o che siano prive di validi riferimenti, disabili, minori, migranti e richiedenti asilo”. Enti o soggetti interessati dovranno altresì garantire un cofinanziamento di almeno il 10% del costo totale dei progetti che potranno comprendere spese di alloggio, affitti, manutenzioni, spese di accoglienza. Previsto il coinvolgimento degli enti locali e delle Società della salute territorialmente competenti.

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4 Commenti
    dr.Strange

    di questi presunti preti possiamo farne tranquillamente a meno. vada a lavorare

    claudioarmc

    Falcone, della mafia, diceva “segui i soldi” e anche qui di soldi ne girano tanti per i motivi che ben spiegato Buzzi: i clandestini rendono più della droga

    giuseppe

    Ecco a cosa servono i nostri soldi delle tasse pagate sui bolli delle auto e sulle seconde case. Non per i servizi, non per rendere le nostre città decorose, senza buche sulle strade e l’erba sfalciata ed eliminata dalle vie cittadine. Tutta per accoglienza, assistenza, progetti campati in aria. Continuiamo a pagare i ticket sanitari e poi guardate dove vanno a finire. Poi mancono i posti letto in ospedale e tutto ciò che occorre.

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