Il futuro degli aeroporti in Toscana entra a pieno titolo nel dibattito politico nazionale. È stato il neo segretario del Pd, Enrico Letta, a toccare l’argomento. Quando il direttore del Tirreno, Stefano Tamburini, gli ha chiesto di indicargli “una cosa molto rivoluzionaria che immagina fra cinque o dieci anni”, il segretario dem ha risposto così: “Faccio un esempio per la mia Toscana ma il principio vale per ogni altra parte del Paese. Penso di poter vedere realizzato un progetto già presente in molte altre parti del mondo: una metropolitana leggera che colleghi Pisa e Firenze in 25 minuti. Un’infrastruttura che rafforza la Costa, toglie le auto e anche un po’ di camion dalla strada, connette la Toscana costiera alla dorsale dell’Alta velocità. E chiude anche la disputa dei due aeroporti. Nel resto del mondo funziona così. Si atterra a Pisa e si va a Firenze in 25 minuti, e si possono usare i due scali in modo integrato. Si arriva a Pisa e si riparte da Firenze e viceversa”.

La frase, che ha subito ricevuto il plauso del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e del sindaco Dario Nardella, in realtà ha fatto scattare l’allarme in casa dem, che in Toscana da anni si batte per far decollare l’aeroporto di Firenze. Letta, invece, sembra voler privilegiare quello di Pisa (anche se dice a chiare lettere che i due scali devono condividere in modo integrato). Giova ricordare che gli aeroporti di Pisa e quello di Firenze fanno parte della medesima società, Toscana Aeroporti. Il problema è tutto politico, di come si immagina (e si vuole progettare) il futuro.

Il collegamento veloce auspicato da Letta richiederebbe una nuova linea ferroviaria, il cui costo sarebbe sui due  miliardi di euro, forse qualcosa di più. Non sono pochi, ma un’infrastruttura così potrebbe rappresentare uno sviluppo davvero importante per tutta la Toscana, e non solo. Si tenga conto, tra l’altro, che l’unica tratta di alta velocità nella regione è quella della linea Bologna-Firenze-Roma. C’è un altro dettaglio di non poco conto: un tempo esisteva un treno regionale che collegava la stazione di Santa Maria Novella, a Firenze, con l’aeroporto di Pisa, in 50 minuti: non male senza l’alta velocità. Che fine ha fatto? Smantellato. Dissero che non serviva. Meglio far viaggiare le persone su gomma. Ovviamente con le strade sempre più intasate e i risultati (negativi in termini di tempo e inquinamento) che tutti conosciamo. Peretola e i fiorentini, intanto, sognano da anni la nuova pista. Anche se le parole di Letta gettano malumore e diffidenza. Al di là degli equilibri politici regionali (Letta, così come nessun altro politico nazionale, non potrà mai andare contro Firenze), quel che sembra di capire è che il neo segretario dem voglia lanciare un segnale a tutto il centrosinistra: la musica è cambiata, la Toscana non è più il feudo di Renzi e dei renziani. E un “segnale” anche al M5S, da sempre, in Toscana, ostile allo sviluppo di Peretola.

Il commissario della Lega di Firenze, Federico Bussolin, si inserisce subito nella polemica e striglia il Pd. “I dubbi avanzati da Enrico Letta e dal Pd in merito allo sviluppo aeroportuale fiorentino rischiano di compromettere lo sviluppo infrastrutturale di cui la città ha bisogno. In questa fase storica dove Firenze chiede maggiore autonomia per il turismo e gli investimenti, il compimento delle opere infrastrutturali diventa strategico – prosegue Bussolin -. Il Pd ha sabotato per troppo tempo lo sviluppo del sistema aeroportuale, compromettendo non solo gli investimenti in città, ma anche il consolidamento di un turismo di qualità: il passo indietro di Enrico Letta è quindi irricevibile e inaccettabile per Firenze. E il fatto di contrapporre l’ipotesi di un collegamento veloce Firenze – Pisa con lo scalo aeroportuale fiorentino è un errore da non commettere, indice di una visione politica statica”.

“Il Pd è dilaniato da correnti interne e il suo segretario sta giocando una partita interna al suo partito sulla pelle di Firenze e del suo futuro – aggiunge la consigliere regionale della Lega Elisa Tozzi -. Niente di nuovo, peraltro: da oltre mezzo secolo il centrosinistra parla di aeroporto in campagna elettorale, per poi smentirsi ogni volta e non farne assolutamente niente”. In realtà anche il centrodestra era diviso, con Susanna Ceccardi, candidata alla Regione, che non ha mai nascosto di non essere troppo convinta del potenziamento di Peretola, pur non volendo entrare nelle decisioni del management.

Sull’ampliamento dell’aeroporto di Firenze c’è preoccupazione anche dai sindacati:  “Le parole di Enrico Letta sull’aeroporto di Firenze ci lasciano perplessi”, afferma Annalisa Nocentini, segretaria regionale Uil Trasporti. “Registriamo il fatto che ancora, dopo un dibattito che si trascina da decenni, siamo qui a rimettere tutto in discussione, perfino un progetto come quello della nuova pista dell’aeroporto di Firenze. Una polemica di cui non si sentiva certo il bisogno, tanto più che a farla è il segretario di un partito che ha sempre sostenuto lo sviluppo dello scalo fiorentino.” La medesima perplessità è dalla Cisl: “La posizione assunta dal neosegretario Pd Enrico Letta sull’aeroporto di Firenze ci sorprende profondamente, perché è in antitesi rispetto all’esito di una discussione pluridecennale sul futuro del Vespucci di Firenze ed a quello che tutte le parti sociali, rappresentanti delle imprese e dei lavoratori, ritengono necessario per il futuro della città”.

Questa, invece, è la dichiarazione degli Amici di Pisa, un sodalizio che da anni si batte per la valorizzazione dell’aeroporto Galileo Galilei di Pisa: “Presentando i candidati al consiglio regionale Nardini e Pieroni Enrico Letta li spronò ad impegnarsi con forza per far realizzare in tempi brevi ‘opere non più rimandabili e su cui si è già perso
troppo tempo, come gli investimenti sul Galilei ed un collegamento veloce fra Pisa ed il capoluogo Toscano. Non perché lo vogliono i Pisani, ma perché lo dice il raziocinio, la conformazione del territorio e la vicinanza al mare, altrimenti si pagherà un caro prezzo ogni eventuale ritardo”.

 

 

Foto: Lapresse (ilGiornale.it)

 

2 Comments

  1. Franco Fausto Maria Bellini Reply

    Ma quelle metropolitane leggere, non si chiamano treni. Vuoi metterli privati, come le Nord di Milano, ma sempre treni sono. Metropolitana è una definizione di un mezzo che viaggia sul territorio metropolitano, ovvero della stessa città e non tra due province.

  2. Poche idee ma ben confuse, è come dire che l’alternativa al pesce crudo è la grigliata di carne.
    Ampliamento aeroporto Firenze : 250 milioni a carico del privato Toscana Aeroporti.
    Collegamento ferroviario Pisa-Firenze : 2 miliardi (minimo) a carico del contribuente.
    E per compassione cristiana evito di parlare dei diversi tempi di realizzazione (la nuova ferrovia attraverserebbe aree fortemente urbanizzate).
    Complimenti al giornalista che ha onestamente sottolineato la presenza della fazione pisana e di quella fiorentina tanto a sinistra quanto a destra (la Ceccardi è pisana).

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