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Consiglio regionale toscano, Pd-M5S contro il Renzi d’Arabia

- Politica
11 Marzo 2021

Dura presa di posizione del Consiglio regionale della Toscana nei confronti del senatore Matteo Renzi, leader di Italia Viva. In pratica il parlamentino toscano prende le distanze dal recente viaggio in Arabia Saudita del senatore fiorentino. Vediamo cosa dice la mozione, presentata dal Movimento 5 Stelle ed emendata (con un certo imbarazzo dal Pd), approvata dal Consiglio a maggioranza: il presidente Eugenio Giani e la Giunta regionale della Toscana devono prendere le distanze da tutti quei paesi in cui vengono violati i diritti umani, tenute le donne in condizione di subalternità e devono dissociarsi dalle posizioni di plauso di Matteo Renzi, leader di Iv, al regime saudita, rinnovando l’adesione della comunità toscana ai principi di tutela delle libertà civili e politiche e ribadendo l’impegno della Regione Toscana sul tema dei diritti delle donne e per quanto concerne le politiche attive sulle pari opportunità”. Ovviamente Italia Viva ha votato contro, insieme a Forza Italia. I consiglieri di Lega e Fratelli d’Italia si sono astenuti. Nel Pd otto non hanno votato: oltre a Giani e al presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo (assente per motivi istituzionali), altre sei consiglieri dem non hanno votato (Andrea Pieroni era assente dall’aula per gravi motivi familiari).

“A nessuno può sfuggire che l’Arabia Saudita sia uno dei regimi più dittatoriali e sanguinari del mondo – ha sottolineato Silvia Noferi (M5s) – che si regge su undici milioni di lavoratori migranti sottoposti ad un regime semischiavistico – uno dei regimi più rigidi al mondo per quanto concerne la capacità delle donne di esercitare i propri diritti e le proprie libertà politiche, sociali, economiche e civili attraverso il sistema del ‘guardiano’: ogni donna indipendentemente dall’età deve dipendere da un tutore legale”.

Dal Pd sono arrivate alcune sfumature al testo, come spiegato dal consigliere Francesco Gazzetti, che ha presentato una serie di emendamenti: “Cerchiamo di restare nel merito dell’atto. Cambiamo il titolo da ‘Matteo Renzi alla corte del principe saudita Mohammed bin Salman’ a ‘In merito alla recente visita di Matteo Renzi in Arabia saudita’. Interveniamo sulle premesse in vari punti, ricordando, ad esempio che nonostante alcune restrizioni del sistema del guardiano siano state riformate recentemente (nel 2017 è stato permesso alle donne di affittare proprietà ed avviare imprese, dal 2018 possono partecipare come spettatrici ad eventi sportivi maschili) permangono una serie di impedimenti, come iscriversi all’università, curarsi in ospedale o chiedere protezione in caso di abusi”.

Stefano Scaramelli (Italia Viva) ha difeso il leader del proprio partito: “Ho tanti contatti e tutti sanno che sono renziano e sempre lo sarò. Non ho avuto una sola chiamata sul mio cellulare per sapere qualcosa su questo tema. Avrei avuto titolo, ho avuto invece 300-400 contatti che mi hanno chiesto quando verranno vaccinati. È il tema su cui intervenire. Voterò contro un atto che sarebbe meglio fosse ritirato”.

“Noi, che non odiamo il senatore Renzi – ha dichiarato Vincenzo Ceccarelli (Pd) – sosteniamo che non sia opportuno parlare di ‘Rinascimento arabo’ in Arabia Saudita”. Irene Galletti (M5S) ha sottolineato che “si à discusso da sempre su questioni politiche nazionali. Si rifletta sul fatto che bene o male Renzi è un senatore toscano”. E Silvia Noferi (M5S) ha rincarato la dose: “La condanna di quanto affermato da Matteo Renzi è politica. Mi troverete sempre dalla parte dei diritti”.

Marco Stella, capogruppo di Forza Italia, nel suo intervento si è rivolto alla Noferi dicendo che “la politica è una cosa molto complessa. Ha nulla da dire sull’ingresso dell’Arabia Saudita in Eni, quando eravate al Governo? Non è un tema importante per lei che uno stato estero entri in una delle imprese più importanti del nostro Paese? Se vogliamo fare una discussione sul tema dei rapporti con paesi che violano i diritti civili, facciamolo. Io voterò no ad una mozione nella quale vedo solo odio verso una persona”. Elisa Montemagni (Lega) ha detto che “questo atto è estraneo ad ogni logica riferita al Consiglio regionale e non giova ai cittadini toscani. Non me la sento di votarlo, come gruppo ci asteniamo”.

Intanto il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Torselli, chiede a Giani di riferire in aula se si stia formando, in Regione Toscana, una nuova maggioranza (Pd-M5S, ndr). “Il fatto che il Pd abbia votato contro Italia Viva e insieme ai grillini è un dato politico inoppugnabile. Se la maggioranza che sostiene Giani sta mutando, i toscani devono saperlo”.

 

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Giornalista.

3 Commenti
    Sergio

    La Toscana se vuole “risorgere” dovrebbe abbandonare tutti e tre i soggetti, PD, M5S e IV.

      lorenzo

      si..e accettare le protette dal SALVINI..tipo la Ceccardi..o la Bergonzoni..come presidentre di regione…Sembra che Fontana non vi sia bastato…

    dr.Strange

    il PD è allo sbando e verrà fagocitato dai grillini. ottima notizia. forse riusciremo a liberare la Toscana dal loro sistema di potere clientelare

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