– Barbara Cialdi –
“Scarpe per le donne, fatte da una donna”: è lo slogan di Valentina Rangoni, giovane stilista dell’omonimo marchio fiorentino, erede del brand “Amalfi by Rangoni” fondato da nonno Ugo nel 1937 e poi passato al padre Niccolò. Valentina Rangoni è cresciuta con la passione per le calzature da donna, cercando come prima cosa, la comodità oltre che l’aspetto stilistico accattivante e sensuale. Dopo aver conseguito la laurea in economia ha potuto mettere a frutto gli studi in azienda portando una ventata di freschezza e spirito di innovazione. Valentina è una ragazza dinamica, ama viaggiare e tenersi aggiornata sulle nuove tendenze, sta conseguendo la laurea triennale in canto lirico, sua grande passione; ed è grazie a questo profondo amore per tutto ciò che è arte e per la sua curiosità che il marchio Rangoni, molto popolare negli Stati Uniti, ha cominciato la propria scalata anche in territorio italiano, creando “Valentina Rangoni Firenze”. Valentina ha aperto la sua boutique (in Via Maggio) a giugno 2020, precisamente tra la prima e la seconda ondata di Covid. L’abbiamo incontrata nel suo splendido atelier, nel centro storico fiorentino, a due passi da Palazzo Pitti e le abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa in più riguardo a questo ambizioso progetto, collocato purtroppo in una difficile situazione economica e sociale.
Da dove nasce la sua passione per le scarpe?
Io e mia sorella rappresentiamo la terza generazione di una famiglia di produttori di calzature da donna, per cui ci è venuto naturale di perseguire questa strada. Siamo a diretto contatto con questo mondo da quando siamo piccole. La verità è che ogni donna ama le scarpe ed io ho la fortuna di potermele realizzare da sola, chi sognerebbe di più?
Cosa pensa abbiano di diverso le calzature che realizza rispetto a quelle degli altri marchi?
Valentina Rangoni Firenze si presenta come un punto di incontro tra l’artigianalità fiorentina e la modernità data dalla nostra giovane età. La nostra collezione è costituita da calzature femminili romantiche, sempre caratterizzate da una scelta accurata di pellami rigorosamente italiani e materiali estrosi e di alta qualità. Uniamo la quasi centenaria tradizione calzaturiera della nostra famiglia (nostro nonno aprì il suo primo calzaturificio nel 1937 collezionando grandi successi all’estero, in particolare modo negli Usa e da allora non abbiamo mai smesso) con la nostra anima giovane, creativa ed internazionale per creare un prodotto unico. Il nostro marchio è inoltre per noi una missione di emancipazione femminile e giovanile, in quanto crediamo che solo una donna possa davvero mettersi “nelle scarpe” di un’altra donna: per questo disegniamo calzature che noi per prime vorremmo indossare per affrontare la vita di tutti i giorni, sentendoci sempre al nostro meglio. Inoltre, come giovani designers ed imprenditrici vogliamo combattere gli stereotipi e la forte egemonia maschile che per prime abbiamo riscontrato all’interno dell’industria calzaturiera italiana ed internazionale. Vogliamo dare più voce alle donne del settore, alla loro creatività ed ai loro bisogni.
Perché è così difficile affermarsi in Italia?
Credo che in Italia stia stato smarrito l’apprezzamento dell’artigianalità e della qualità di un prodotto. Ciò che conta in Italia è il nome di un brand, la notorietà di quest’ultimo e un prezzo ragionevole. Purtroppo noi italiani siamo diffidenti e se non sei un marchio super blasonato nessuno è disposto ad investire sul tuo prodotto comprandolo, anche se la qualità è decisamente più alta.
Abbiamo provato le sue scarpe e sono davvero comode. Come siete arrivati a questo risultato?
Come ho già accennato prima il nostro marchio è l’evoluzione più fashion del marchio storico di famiglia, Amalfi by Rangoni, che si è affermato negli Stati Uniti (dove abbiamo 7 store). Marchio che è conosciuto per la sua grande comodità. Grazie alle persone che lavorano con me in fabbrica abbiamo sfruttato le strutture e le costruzioni di Amalfi by Rangoni per riadattarle a Valentina Rangoni e rendere le nostre scarpe il più comode possibile. Dietro tutto ciò ci sono ore e ore di fitting da me seguite personalmente per fare in modo che le mie scarpe siano portabili per tutto il giorno.
Sempre più uomini indossano tacchi e sempre più brand fabbricano scarpe vertiginose per uomini, cosa pensa di questo accessorio oltre l’universo femminile?
Penso che ultimamente la situazione si sia capovolta per cui mentre prima erano le donne più propense all’acquisto di calzature di qualità ora succede esattamente l’opposto, l’uomo cerca la scarpa di qualità da indossare a seconda dell’occasione, cosa positiva perché veniamo da un periodo dove la sneakers batteva ogni tipo di scarpa. Direi che perciò capisco l’investimento che fanno i brand sulla calzatura maschile.
Quali sono i suoi progetti futuri?
Come prima cosa devo vedere in che situazione saremo finita questa emergenza globale, dopodiché mi piacerebbe espandere la notorietà del mio marchio prima in Italia e successivamente nel mondo. Inoltre vorrei che il nome Valentina Rangoni fosse associato all’indipendenza femminile e vorrei che le donne aspirassero ad indossare le mie scarpe per sentirsi a proprio agio e sicure di sé. Faccio un piccolo spoiler: stiamo lavorando per creare anche una piccola capsule di borse Valentina, ma non posso aggiungere altro.
Ci può raccontare il processo per creare una calzatura indimenticabile?
Parto sempre da uno studio accurato di nuove tendenze per ciò che riguarda forme, colori e materiali, successivamente faccio un giro tra le varie concerie per vedere i pellami e cercare quelli che mi attirano di più. Dopo questa ricerca mi lascio trasportare dall’istinto per decidere il filo conduttore di tutta la collezione. Il passo successivo e la messa a punto dei campioni che ad ogni prova con la modella vengono rivisti e perfezionati fino alla presentazione del modello finito.
Che sostegno ha avuto dalla sua famiglia e dagli amici per questo progetto?
Di sicuro senza l’appoggio della nostra famiglia la collezione Valentina Rangoni non sarebbe neanche nata, certo è che lavorare con la propria famiglia è una sfida perché per tanti aspetti ti aiuta, per altri ti frena in quanto il gap generazionale porta a delle visioni molto distanti di approccio ad un brand ed alla visione del brand stesso. Gli amici? Mi basta dire che la persona che fa da modella per il fitting delle mie scarpe è una delle mie più care amiche, per cui senza la sua approvazione le scarpe non arriverebbero in negozio.
Da cosa ha preso ispirazione per la sua nuova collezione autunno/inverno?
La collezione presente ora in negozio è una commistione tra forme più classiche e altre più forti. Ho preso spunto dagli anni 90, da uno stile collegiale tipo ” Cluelless”, per cui troviamo mocassini con tacco in plexi dalla forma più grintosa, stivali e stivaletti con punte squadrate e tacchi importanti ma anche stivali più classici in cocco. Anche per i colori il trend ora è d’ispirazione naturale, perciò marrone, rosso terra, caramello, nero e blu notte.
Se non sbaglio avete lanciato una “promozione” per dare modo alle vostre clienti di raggiungere il centro storico, senza incorrere in multe o problemi legati principalmente agli spostamenti per Covid…
Sì, abbiamo pensato che, con tutte le restrizioni del centro storico, questa iniziativa potesse aiutare le persone a visitare con maggiore serenità il nostro negozio, così abbiamo deciso di offrire il servizio taxi per un massimo di 15 euro a chiunque voglia venire a trovarci.