Fare forca (o sega), bigiare, bucare, marinare… Da Nord a Sud si dice in mille modi diversi, ma il senso è sempre lo stesso: saltare le lezioni e non andare a scuola. Ovviamente senza un motivo valido, una “giustificazione” fondata. Il brivido fa sentire grandi e, invecchiando, diventa tra i ricordi più belli. Ovviamente se si esagera se ne pagano le conseguenze, o almeno si dovrebbe. Perché nessuno può sottrarsi alle forche caudine dei compiti in classe, delle interrogazioni e degli esami. E a scuola si va per imparare qualcosa, non per bighellonare. Prima o poi il momento della verità arriva e non si potrà sempre fuggire dalle proprie responsabilità. Tutte cose che si imparano diventando grandi (o almeno si spera!).

L’idea venuta al direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, Eike Schmidt, è davvero simpatica. Ovviamente è una battuta, però intelligente. “Ragazzi, se proprio dovete fare forca a scuola (come si dice in alcune parti della Toscana, ndr), fatela qui”. Lo ha detto non in un giorno a caso ma, da persona che ben conosce i meccanismi dell’informazione, proprio quando riapre il museo dopo la chiusura per oltre due mesi causa Covid.

La riapertura degli Uffizi riguarda solo il secondo piano perché nel frattempo, approfittando del momento, proseguono i lavori in due cantieri per allestire una dozzina di nuove sale e nuovi bagni per i visitatori. I visitatori comunque potranno ammirare molti capolavori, distribuiti su 40 sale, compresa la mostra sul dipinto “Esperimento su di un uccello inserito in una pompa pneumatica” di Joseph Wright of Derby, capolavoro in prestito dalla National Gallery di Londra (fino a venerdì compreso, perché la prossima settimana il dipinto tornerà in Inghilterra). Si potrà visitare inoltre la mostra archeologica “Imperatrici, matrone, liberte. Volti e segreti delle donne romane”, nella Sala Detti e nella Sala del Camino al primo piano del museo.

Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina stamani ha visitato gli Uffizi, accompagnata dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “Una presenza simbolica per celebrare la ripartenza dei luoghi d’arte oltre alla scuole”, ha spiegato Giani. “Dopo una chiusura lunga 77 giorni – ha scritto sui social il sindaco di Firenze Dario Nardella – la più lunga dalla Seconda Guerra Mondiale, gli Uffizi riaprono i battenti. Un simbolo di rinascita e di speranza per una battaglia che dobbiamo vincere tutti insieme”.

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