“Sono pronto a incatenarmi davanti alla Regione se non verranno erogati i 2 milioni e mezzo che spettano a Pisa dalla cessione delle quote dell’aeroporto e che servirebbero per la Cittadella Galileiana e non solo”. L’assessore alla Cultura del Comune di Pisa, Pierpaolo Magnani, lo ha detto in conferenza stampa, nel corso della quale ha ricordato di aver chiesto un incontro a Eugenio Giani “ma non ho ancora avuto risposta”.

Magnani protesta per cercare di garantire un futuro alla Domus Galilaeana. Senza i necessari fondi, infatti, “il patrimonio mondiale unico per la storia della scienza non sarà più uno scrigno che l’umanità potrà visitare”. Il grido d’allarme dell’assessore alla Cultura cerca di smuovere le acque a favore dell’ente fondato nel 1941 da Giovanni Gentile e dal fisico Sebastiano Timpanaro senior per accogliere pubblicazioni antiche e moderne su Galileo Galileo e la sua scuola. Come sede fu scelto il Palazzo della Specola, in via Santa Maria a Pisa, che fu anche il primo osservatorio astronomico pubblico della Toscana.

Siamo certi di una cosa: chiunque al mondo farebbe carte false per celebrare la grandezza di uno scienziato del calibro di Galileo. In Toscana, però, non si trovano (ancora) questi pochi soldi per garantire la vita della Domus. Davvero una vergogna. Benissimo ha fatto l’assessore Magnani ad accendere le luci su questo caso.

Cosa c’è nella Domus

La Domus Galilaeana custodisce una biblioteca specializzata in storia della scienza, con oltre 40mila volumi e importanti archivi di personalità scientifiche dell’Ottocento e del Novecento. Nel corso della storia la Fondazione Domus Galilaeana ha conservato varie strumentazioni scientifiche: gli strumenti di Enrico Fermi, ora a Roma, le apparecchiature di Antonio Pacinotti, ora al Museo degli Strumenti per il Calcolo di Pisa, tra i quali la “Macchinetta”, primo modello di motore dinamo elettrico. Sin dalla sua nascita la fondazione raccoglie tutte le pubblicazioni antiche e moderne su Galileo e coordina gli studi di storia della scienza. La biblioteca è stata arricchita dai volumi e manoscritti lasciati dall’astronomo Pio Emanuelli, dalla raccolta epistolare di Giovanni Virgilio Schiaparelli e dalla documentazione relativa alla ricerca di Fermi, oltre ad alcuni quaderni di appunti di Ettore Majorana. Sono custodite, inoltre, due lettere di Galileo, delle quali una originale, che tratta la legge della caduta dei gravi.

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