Il castello di Battifolle guarda al futuro

- Angoli da scoprire
12 Ottobre 2020

A poca distanza dal casello autostradale di Arezzo sopra un colle denominato Battifolle sorge un castello di origine medievale che porta lo stesso nome. Per la sua posizione da esso si poteva controllare la pianura per una vasta estensione, sul Valdarno aretino e sulla Val di Chiana. Nei secoli il castello è stato chiamato con diversi nomi: il primo fu Vincione Piccolo, poi Battifolle e Castel Pugliese.

Se vi capita di passare da quelle parti e visitarlo noterete che il castello ha una forma quadrata irregolare. Gli fu data nel 1381 quando fu ampliato. Il nome “battifolle” potrebbe derivare da un avamposto mobile costruito dai Fiorentini intorno al 1310 durante un attacco, poi fallito, ad Arezzo. Secondo altri studiosi, invece, il nome trarrebbe origine dal rivellino quadrato del castello, una piccola costruzione fortificata che doveva proteggere l’ingresso principale.

Nel 1390 le truppe del duca di Milano, Galeazzo Visconti, in guerra contro Firenze, occuparono a tradimento il castello. Più tardi, nel 1431, fu assediato dagli uomini armati del condottiero Niccolò Piccinino. I nobili Pugliesi di Prato lo comprarono all’inizio del 15° secolo e ne rimasero proprietari fino al 1700, quando passò ai Buonaccorsi e poi, nell’800, ai principi Borghese.

All’interno della cinta muraria una grande casa su due piani, il cortile rinascimentale, una chiesetta con pozzo adiacente e un bel giardino all’italiana. Negli anni Sessanta ne fu proprietario e vi soggiornò uno dei più grandi attori italiani, Antonio De Curtis, in arte Totò. Poi lentamente finì in abbandono, restaurato solo di recente dalla società che fa capo a un imprenditore che opera nella moda.

Dopo un periodo difficile il castello ha “voglia di futuro” e proprio per questo la proprietà sta vagliando con attenzione alcune ipotesi. Soluzioni che possano garantire la salvaguardia e valorizzazione del fortino, da un lato, coniugandosi con l’esplosione di turismo che la città di Arezzo e il Casentino stanno avendo negli ultimi anni. L’idea è quella di realizzare un piccolo polo di attrazione turistica e sociale alle porte della città di Arezzo, ben visibile anche dall’autostrada A1. Una sorta di fortezza che si erge a rappresentare il primo vero avamposto territoriale cittadino.

Non sarà facile, ovviamente, trovare la giusta combinazione tra passato, presente e futuro. È una sfida vera e propria, ne siamo certi, ma Castel Pugliese dovrà tornare a splendere come un tempo. Ha tutte le carte per farlo.

Foto: toscanafilmcommission.it

 

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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