L’antifascismo torna in primo piano nella campagna elettorale per la Regione Toscana. Susanna Ceccardi, candidata del centrodestra, partecipa alla commemorazione della liberazione di Firenze dai nazifascisti. Su Facebook pubblica una foto (in cui si vedono anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, e il candidato del centrosinistra per la Regione, Eugenio Giani) e scrive: “76°anno dalla Liberazione di Firenze. Sono qui oggi per difendere sempre il nome della Libertà e della Democrazia, patrimonio di tutti”. Subito si accende la polemica perché qualcuno le contesta un atteggiamento ipocrita e, di fatto, una partecipazione solo di facciata (per motivi elettorali) alla giornata in cui si celebra la liberazione.

Il primo a puntare il dito contro la Ceccardi è Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana. “La candidata presidente leghista Ceccardi, già sindaca di Cascina e, senza concludere il mandato, ora parlamentare europea, pronta a ritornare a Bruxelles dopo che avrà perso le elezioni regionali, oggi ha partecipato alla manifestazione per la celebrazione della liberazione di Firenze. Io non credo ad una sua rapida conversione. Lo ha fatto solo per motivi elettorali. Aveva già dichiarato che “non ha senso definirsi antifascisti” e aveva celebrato il 25 Aprile a Cascina chiamando nelle piazze figuranti vestiti da nazifascisti. Si era già definita ‘né fascista, né antifascista’. No grazie Susanna banderuola tra fascismo e antifascismo. I Toscani non si lasciano turlupinare da te, vogliono un presidente antifascista. Giani lo è”.

“Sono bastate poche settimane di campagna elettorale alla Ceccardi per cambiare radicalmente posizione dopo le sue dichiarazioni inaccettabili sull’antifascismo”, dichiara Simona Bonafé, segretaria del Pd toscano. “Speriamo soltanto che, anche se con grave ritardo, abbia davvero capito quanto questi valori siano importanti e radicati in Toscana e ci auguriamo che la sua non sia soltanto un’ipocrita conversione elettorale”.

Eugenio Giani, candidato del centrosinistra alla Regione, su Facebook ha ricordato così il giorno della liberazione di Firenze: L’11 agosto del 1944, al suono della campana di Palazzo Vecchio, i fiorentini insorsero e affiancarono i partigiani che entravano in città. Firenze veniva, metro per metro, liberata dalle truppe nazifasciste. In palazzo Medici Riccardi entravano gli esponenti del comitato toscano di liberazione nazionale e da quel momento nomineranno i Sindaci per il periodo provvisorio dei comuni toscani fino alle prime libere elezioni a partire da quello di Firenze Gaetano Pieraccini. Oggi, come allora, alziamo lo sguardo verso quella campana e ascoltiamo insieme il dolce suono di democrazia e libertà che viene dai suoi rintocchi. Viva la Toscana, ora e sempre, libera, democratica e antifascista!”.

Foto: Susanna Ceccardi (Facebook), Eugenio Giani (Facebook)

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