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Ceccardi contestata a Livorno dagli antifascisti. E Bobo Rondelli canta “Imagine”

- Politica
15 Luglio 2020

La candidata del centrodestra in Toscana, Susanna Ceccardi, ieri sera ha subito una contestazione, a Livorno, da un gruppo di “antifascisti”. L’europarlamentare della Lega era andata a parlare, armata di megafono, in un quartiere popolare della città portuale, ma ad attenderla, oltre ai suoi simpatizzanti, c’era un gruppo di persone che, a gran voce, ha cercato di non farla parlare gridando “fuori la Lega da Livorno”.

Poco prima c’era stato un simpatico siparietto, con il cantante livornese Bobo Rondelli che ha cantato Imagine, di John Lennon, accompagnandosi alla chitarra. Perché proprio quella canzone? Giorni fa, durante un’intervista a In Onda (su La 7) era esplosa una polemica perché Ceccardi l’aveva definita “marxista“. In realtà lo aveva già detto anni fa, quando ancora era solo una consigliera comunale di opposizione, a Cascina, e l’allora sindaco Antonelli (Pd) aveva deciso di far cantare quella canzone ai bimbi nelle scuole. L’europarlamentare ha ribadito più di una volta di essersi limitata a riportare la definizione data dallo stesso John Lennon.

Nonostante le urla e i fischi Ceccardi non si è persa d’animo ed ha cercato un dialogo con chi la contestava, rivendicando il diritto di poter parlare. Poi, alzando i toni, ha detto: “Ascoltatemi, ascoltate le stesse proposte da 70 anni, quelle della sinistra. Non ci fate paura, noi non abbiamo paura di venire nei quartieri popolari. Da anni continuate a dire che il nemico siamo noi, mentre è il Pd che vi ha fregato in tutti i questi anni. Noi non abbiamo mai governato né qui né in Toscana. Dietro la bandiera dell’antifascismo dicono di essere democratici ma lo sono a parole”.

Poi, facendo riferimento ai politici del Pd, ha detto ai cittadini: “Vi vogliono fottere e vi hanno fottuto in questi anni. Una parte di Toscana si è svegliata finalmente. La mia storia familiare è di sinistra, ma ho lo schifo di questo Pd che ci amministra da decenni e che non si interessa ai temi sociali. Temi che noi portiamo avanti e che erano del Pci. Ma con il Pci – ha precisato – il Pd non ha nulla a che spartire. Sarebbero Giani e Renzi gli eredi di Berlinguer? Svegliatevi. Giani era a mangiare l’aragosta al golf club di Grosseto, cosa ha a che spartire con voi?”.

A un certo punto Ceccardi cede il megafono ad alcuni cittadini, permettendo loro di esporre i problemi del quartiere. E riprendendo la parola conclude: “Ce lo vedete Giani a confrontarsi con questo signore? Tornerò a Livorno e son convinta che anche loro mi voteranno”.

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10 Commenti
    valerie

    Questo è il mondo di Lalaland di sostegno del gregge di sinistra mentre i loro governi distruggono le libertà individuali e annientano l’economia del Paese: canzoncine, cantautori, posterini nelle camere, giochi di ruolo da guerrigliero da Playstation, arcobaleni sulle magliette, shitstorm a branchi sui social, mantra a pappagallo di provenienza queer chairs orecchiati qua e là senza capire neanche di cosa stanno parlando, ogni 3 / 4 mesi una nuova celebrità per ricolonizzare i dibattiti (celebrità che puntualmente sparirà entro breve per fare posto a una nuova comparsa). Un mondo di bimbiminkia che dribbla con disinvoltura la fatica della cultura e del confronto con la storia della civiltà, sentendosi leggeri e giustificati con l’alibi che in fondo lo spessore dell’avversario politico sul livello culturale si accontenta del minimo sindacale.

    cecco61

    Imagine di John Lennon è la canzone tra le più marxiste, o anarchiche, mai scritte e non è un’interpretazione della Ceccardi, visto che è risaputo da sempre. Del resto basta leggerne il testo, anziché ripeterla tipo juke-box o pappagallo, senza sapere l’inglese. Abolizione della proprietà privata e tutto di tutti, né inferno né paradiso con implicita l’assoluzione a priori e a prescindere per qualunque azione commessa perché, ciò che conta, è questo presunto mondo migliore. Tralasciando i gonzi che ci credono, un mondo simile finirebbe in un massacro (nel senso letterale del termine) dei deboli (che lavorano e producono) da parte dei più forti (che ottengono ciò che vogliono senza fare nulla e ricorrendo alla violenza) come confermato dagli amici del presunto cantante che si permettono di impedire anche il diritto di parola a chi la pensa diversamente. E parlano pure di pace, tenendosi ben strette le loro “possessions” ma pretendendo di fare proprie anche quelle altrui. Patetici.

    Eva

    Lennon era milionario (in sterline) amava la proprietà, il denaro, la bella vita e soprattutto fare la morale (insieme al cesso asiatico che si era messo accanto) a quelli che si comportavano esattamente come lui. Livorno è la cloaca maxima della martoriata Toscana, soggiogata dal “tiranno senza volto” che domina da oltre 70 anni e cioè un manipolo di idioti che in qualsiasi altro paese normale, sarebbero già stati presi a calci da decenni.

    Andrea

    all’ignoranza dei centri sociali non c’è limite , sono solo fascisti rossi

    cecco61

    @ Eva: impareggiabile la sua definizione di Yoko Ono. Aggiungerei che, a conferma di quanto da Lei scritto, basterebbe andare a rivedere le battaglie legali avanzate dal famigerato duo presunto buonista, sempre in lotta per i diritti umani e bla bla bla fratelli, per accaparrarsi i diritti delle canzoni scritte da John anche quando era ancora nei Beatles. Nel merito furono patetiche le motivazioni: visto che il cesso asiatico avrebbe contribuito quanto meno alla sua ispirazione per le canzoni, tutti i diritti erano solo suoi e non potevano essere divisi con nessun altro. Con un patrimonio, all’epoca di circa mezzo miliardo di sterline (500 milioni di euro attuali), erano disposti a tutto pur di arricchirsi ulteriormente.

    luciano rondina

    Gentile Ceccardi se lo lasci dire da un anziano nato cresciuto e maleducato a Livorno e che non ci abita ne lavora piu da tanti anni. Noi livornesi siamo buoni dal cuore tenero ma cafoni e boriosi. Mi chiamarono fascista quando lavoravo al Camp Darby e poi sempre fascista quando, emigrato,lavoravo per multinazionali USA: In fondo non hanno torto , mio padre ,grande invalido della prima guerra, era fascista e orgoglioso. Io (nato nel 32) a 8 anni ero balilla moschettiere a urlare vive il duce con tanti nonni e /o padri di chi adesso contesta lei. Ho votato Lega e votero ancora e ne sono molto contento AUGURI Ceccardi mandi via un po di rossi dalla nostra bella terra.

    fabio

    Spero che oltre a quanto letto nell’articolo, abbia urlato ancora più forte il suo programma ai presenti per tentare di convincere a cambiare. Farsi grande dicendo che gli altri sono peggio è da scolari. Tirare in ballo ancora i “famosi” 70 anni (ora sono qualcuno in più) è ormai una battuta usata e riusata che non fa più scena.
    A chi abita lontano da Livorno da anni, dico di venire a passare le vacanze in zona in modo da vedere e chiedere ai livornesi in quale modo sta cambiando Livorno dopo la passata giunta. Le parole hanno un significato; i fatti, un significato ed una visione maggiore

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