Un commerciante di 47 anni di Marciano della Chiana (Arezzo) è finito nei guai perché ha cercato di vendere dell’ottone ad un’impresa orafa spacciandolo per oro. A inizio anno ha consegnato ad un’azienda della sua zona circa un kg e mezzo di barre in oro bollato con il timbro 999%. Consegnate al saggio chimico durante la lavorazione, le barre sono risultate essere in parte di ottone. Quando l’azienda ha chiesto spiegazioni il commerciante ha risposto con una lettera scritta da uno studio legale, con cui chiedeva gli fosse restituito il metallo.

Le indagini dei carabinieri hanno accertato che non solo l’oro ma anche la lettera era falsa, ideata per cercare di farsi consegnare un quantitativo di oro puro a fronte della consegna di ottone. Questo “modus operandi” era stato più volte utilizzato dal commerciante per truffare altre aziende dell’aretino.

L’uomo è stato denunciato per vendita o acquisto di cose con impronte contraffatte di una pubblica autenticazione o certificazione, truffa, sostituzione di persona e falsità commessa dal privato.

Foto: Pixabay

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