Gli arresti scattarono all’inizio di febbraio. Un 41enne di Grosseto, la sua compagna e un’altra donna finirono in manette con la gravissima accusa di aver commesso abusi sessuali sulle figlie, fin dai primissimi anni di età, per produrre foto pedopornografiche. In una conversazione via chat sarebbe emersa una circostanza raccapricciante: la gravidanza sarebbe stata voluta con il preciso intento di realizzare le malate fantasie sessuali del compagno. Ieri dal tribunale di Firenze sono arrivate le condanne: nove anni all’uomo, un grossetano. Sei anni alla sua compagna, 37enne, stessa pena all’altra donna, di Reggio Emilia.

Quando la polizia postale bussò alla sua porta l’uomo, che si trovava ai domiciliari per una condanna a due anni (detenzione di materiale pedopornografico) pronunciò queste parole: “Sono malato, fatemi curare”. Gli inquirenti trovarono più di 1300 contenuti porno con minori, alcuni con meno di 3 anni. E addirittura, come riporta il Tirreno, alla sua compagna l’uomo aveva inviato, su WhatsApp, un raccapricciante manuale pedopornografico intitolato “Come praticare l’amore bambino”.

Dalle indagini è emerso che la piccola sarebbe stata un “giocattolo sessuale” per la coppia, così come la figlia dell’altra donna, abusata per mandare foto all’uomo in cambio di un po’ di denaro.

I precedenti

Nel 2006 l’uomo era stato condannato dal tribunale di Grosseto a un anno e sei mesi per pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico. Nel novembre 2019, invece, il tribunale di Firenze lo aveva condannato (con rito abbreviato) a 2 anni e 4 mesi per detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico.

Foto: ilGiornale.it

3 Comments

  1. Leo Vadala Reply

    Ma dove le trovate queste notizie senza uno straccio di nomi e cognomi, palesamente false.

    • Orlando Sacchelli Reply

      Lo dice lei che è falsa. Purtroppo la notizia è vera. Provi a cercare su Google “inchiesta Dark Ladies”.

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